L'AQUILA

Primi no al corteo alle 8 di mattina: rischia di intralciare il Papa 

Storico organizzatore del Fuoco del Morrone contrario all’ipotesi di una sfilata anticipata. Il cardinale Petrocchi: «Speriamo di poter dire al pontefice che presto apre il cantiere del Duomo»

L’AQUILA. «Un corteo di mattina, alle 8, a mio avviso, è da escludere». A bocciare l’ipotesi di ambienti vicini al Comitato Perdonanza è il presidente del Centro internazionale studi Celestiniani, Floro Panti, che in questi giorni sta lavorando anche sul percorso che seguirà il Fuoco del Morrone prima di aprire le celebrazioni del Giubileo aquilano, che subiranno importanti modifiche, per accogliere al meglio la visita di Papa Francesco.

In attesa che venga definito il programma della prossima Perdonanza, che ha già il sapore di un evento epocale per la città, il cardinale Giuseppe Petrocchi, arcivescovo metropolita dell’Aquila, lancia un messaggio alle istituzioni: «Spero che, in occasione della sua visita, si possa dire al Pontefice che a breve verrà aperto il cantiere per la ricostruzione del Duomo».

FUOCO DEL MORRONE
Non dovrebbero esserci stravolgimenti per quanto riguarda il programma del Fuoco del Morrone. Come ogni anno, l’inizio delle celebrazioni della settimana del Perdono sarà segnato dall’accensione del tripode della Pace, la sera del 23 agosto, in piazza Palazzo, da parte del sindaco, che riceverà la fiaccola dall’ultimo dei tedofori della staffetta che partirà da metà agosto dall’eremo di Sant’Onofrio, nei pressi di Sulmona.

IL CORTEO
Il vero nodo da sciogliere, invece, riguarda il corteo che da sempre anticipa l’apertura della Porta Santa. Sembra non piacere a Panti l’ipotesi avanzata nei giorni scorsi sulla possibilità di anticipare il corteo storico del 28 agosto, in modo da permettere alla Dama della Bolla di portare la pergamena sul sagrato di Collemaggio prima della messa, che dovrebbe cominciare per le 10 ed essere seguita dall’Angelus in mondovisione e dal rito di apertura del Giubileo aquilano. «Mi sembra impossibile far sfilare il corteo nelle vie della città proprio mentre il Pontefice è in visita al Duomo o in viaggio verso Collemaggio», dice. «Non è fattibile, a mio avviso, un corteo di mattina. A che ora dovrebbe partire? Alle 8, mentre il Papa sta per arrivare in città? Si creerebbe soltanto molta confusione». Secondo il programma diffuso dalla Prefettura della Casa Pontificia, infatti, la partenza del Papa è prevista alle 8 dall’eliporto del Vaticano. Il pontefice arriverà allo stadio Gran Sasso una mezz’ora dopo circa e sarà accolto in piazza Duomo dal cardinale Petrocchi. Dopo la visita alla cattedrale, devastata dal terremoto, alle 9.15, sul sagrato del Duomo, rivolgerà un saluto ai familiari delle vittime del sisma e poi si trasferirà in auto a Collemaggio, dove alle 10, sul piazzale della basilica, celebrerà la messa con il rito dell’apertura della Porta Santa. Al termine, il Papa ripartirà, sempre in elicottero, per il Vaticano dove il rientro è previsto per le 13,15.
PORTA SANTA
Per la prima volta, dunque, la Porta Santa verrà aperta di mattina. «Si potrebbe pensare di far partire il corteo storico, come di consueto, nel pomeriggio, terminata la visita del Papa», commenta Panti. «In tal modo non ostacolerebbe le operazioni relative all’arrivo del Pontefice e potrebbe, per la prima volta, varcare la Porta Santa ed entrare in chiesa per rendere omaggio a Celestino V». Per quanto riguarda la Bolla, invece, «potrebbe essere portata dalla Dama a Collemaggio prima della messa», prosegue il presidente.
LA CATTEDRALE
Mentre si discute sulle ipotesi di modifica del programma della Perdonanza in vista dell’arrivo del Papa, il cardinale Petrocchi butta il cuore oltre l’ostacolo: «Sono sicuro che, con il consenso delle istituzioni che si sono mobilitate da tempo, si potrà dire al Papa che contiamo sul fatto che a breve, fatte le pratiche per il concorso, possa essere inaugurato il cantiere della ricostruzione della chiesa principale della città».
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