SULMONA
Processione, ok dal vescovo Si torna al vecchio percorso
SULMONA. Vince la protesta: la processione del Cristo Morto torna al percorso tradizionale. È stato questo l’esito dell’atteso incontro tra i cantori del coro dell’Arciconfraternita della Trinità e...
SULMONA. Vince la protesta: la processione del Cristo Morto torna al percorso tradizionale.
È stato questo l’esito dell’atteso incontro tra i cantori del coro dell’Arciconfraternita della Trinità e il vescovo Angelo Spina, tenuto sabato sera nella chiesa trinitaria. Un passo indietro del vescovo, ma a determinate condizioni: niente sosta ristoratrice lungo via Serafini durante la quale i partecipanti alla processione si rifocillavano, con panini, pizze e bevande, trasgredendo i precetti del giorno del Venerdì santo e profanando il rito. Ma solo penitenza e preghiera. «Il vescovo non vuole togliere nulla, tante cose infondate si sono dette e scritte in questi giorni», ha sottolineato il presule nel suo intervento. «Il vescovo vuole solo conservare alla tradizione la sua sostanza, che è spiegata anche in precise direttive sul senso e sullo svolgimento delle processioni, emanate dalla Chiesa cattolica e di cui si fa cenno nello stesso statuto dell’arciconfraternita».
Il presule ha poi ricordato di «non transigere» assolutamente, sulla necessità che durante la processione vi siano momenti di preghiera, anche collocando gli altoparlanti a maggior distanza dal coro e che sia l’avvio che la conclusione del rito debbano essere segnati da brevi meditazioni e preghiere. Quindi gli altoparlanti saranno collocati alla fine del corteo e non in vicinanza del coro, come era avvenuto negli ultimi anni. Altoparlanti che, però, il comitato per il ripristino delle tradizioni vuole far sparire dalla solenne rievocazione.
Nonostante l’apertura del vescovo, il comitato ha deciso di andare avanti nella petizione che fino a oggi ha raccolto oltre tremila adesioni. Tanto che è proseguita per l’intera giornata di ieri la raccolta di firme con il banchetto allestito in piazza del Carmine, dove a decine continuano ad affluire affinché la processione torni al rispetto della tradizione.
Niente altoparlanti, niente fotografi che, a loro dire, disturbano e invadono il corteo e niente soste al rientro della processione.
Claudio Lattanzio
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