Processo ex Agriformula, battaglia in aula

La Procura contesta reati ambientali ai gestori del sito. I difensori: «La perizia smonterà le accuse»

L’AQUILA. Battaglia in aula nell’ambito del processo per un presunto inquinamento dell’area ex Agriformula.

Nella vicenda sono imputati, con accuse ancora tutte da dimostrare, i titolari del sito, Gaetano Specchio, Alfonso Specchio e Ludovico Specchio. Tra le contestazioni la rimozione ed omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, oltre ad alcuni reati di natura ambientale quali lo smaltimento non corretto di macerie e il fatto di non avere fatto ripulire un’area nella quale in passato era stato posto un serbatoio più o meno inquinante.

Il rinvio a giudizio di queste persone venne disposto dal gup Marco Billi (ora trasferitosi a Velletri) sulla scorta di indagini che furono fatte dai carabinieri della stazione di Paganica.

Quest’indagine è una costola di un altro procedimento su un presunto inquinamento del sito sul quale sorgeva lo stabilimento un tempo denominato Agriformula che fu archiviato in quanto i sospetti si dimostrarono infondati. Sotto accusa erano finiti tutti gli ex manager che si succedettero a capo dell’ex azienda farmaceutica. Inoltre, altre controversie avviate da ex dipendenti che accusarono malori finirono in archivio.

Ieri, nel corso del processo davanti al giudice Giuseppe Nicola Grieco, sono stati ascoltati alcuni testimoni dell’accusa, i quali hanno sostenuto che l’area era comunque caratterizzata, almeno in alcune parti, dall’insalubre presenza di sostanze nocive.

Queste testimonianze sono state contestatissime dai difensori degli accusati, Ferdinando Paone e Lanfranco Massimi, i quali ritengono che l’audizione del perito del giudice potrà mettere la parola fine al processo scagionando gli assistiti.

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