Prof assenti a scuola per i presidi è colpa dei permessi di legge

I capi d’istituto: «Molti assistono i loro familiari anziani» Auspicata una modifica della norma per ridurre i benefìci

L’AQUILA. Classi scoperte, difficoltà nelle sostituzioni, lezioni perse. Se l’Abruzzo è la regione italiana in cui i docenti si assentano più spesso (19 giorni in un anno, contro i 18 della media nazionale), anche le scuole dell’Aquila contribuiscono al raggiungimento del primato negativo. Lo rileva l’indagine voluta dall’ex ministro dell’Istruzione Francesco Profumo, i cui dati riguardano 18mila istituti: ogni insegnante durante l’anno scolastico si assenta mediamente 8 giorni per malattia, 6 per maternità e 4 per altri motivi. A fare il punto della situazione sulle scuole aquilane sono i presidi, che dicono: «Il problema si crea soprattutto perché in molti godono dei benefìci della legge 104, relativa all’assistenza ai disabili». La normativa garantisce tre giorni al mese per l’assistenza a genitori o parenti gravemente malati. «La media dei nostri docenti ha un’età media piuttosto elevata, che si aggira intorno ai 50 anni», spiega il preside delle superiori Colecchi e Ipsiasar Domenico Evangelista. «Questo comporta il fatto che spesso gli insegnanti hanno genitori anziani da assistere, anche per periodi lunghi. Nelle scuole che dirigo, su 60 docenti in servizio ogni giorno ci sono almeno sei o sette assenti: il 10%. Un fenomeno che crea diversi problemi, anche perché gli ultimi provvedimenti hanno praticamente eliminato i docenti con ore a disposizione per le supplenze: la gran parte degli insegnanti ha 18 ore di cattedra». Le assenze sono imputabili, dunque, soprattutto ai benefìci di legge. «Il 30-40% del totale del nostro personale può usufruire della 104», puntualizza Evangelista. Non è molto diversa la media all’istituto Cotugno: il 40% degli Ata (assistenti, tecnici e amministrativi) può utilizzare i tre giorni di assenza giustificata al mese. «Questi benefìci incidono sulla qualità del servizio, insieme ad altri, come per esempio i distacchi sindacali. Il problema non riguarda solo gli insegnanti, ma penso sia diffuso in tutti gli uffici pubblici», spiega il preside del Cotugno Angelo Mancini. «Bisogna mettere mano alla legge con un controllo maggiore sull’effettivo bisogno dei permessi». Il fenomeno è rilevato anche da Antonio Lattanzi, dirigente della media Mazzini- Patini: «Le scuole con maggiori difficoltà sono quelle nei centri cittadini. Nei paesi ci sono insegnanti più giovani e le assenze sono di meno».

Michela Corridore

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