Profilassi anti-meningite dopo la Gmg

Anche alcuni giovani aquilani di ritorno da Cracovia in trattamento antibiotico in seguito alla morte di una ragazza romana

L’AQUILA. Non hanno mai incontrato comitive di coetanei laziali che hanno partecipato, come loro, alla Giornata mondiale della gioventù di Cracovia in Polonia. Eppure, a scopo puramente precauzionale, anche alcuni giovani aquilani, di ritorno dall’entusiasmante incontro con gli altri giovani e con Papa Francesco, su consiglio dei loro medici, hanno cominciato ugualmente da almeno 48 ore la profilassi antimeningite scattata per diversi gruppi di partecipanti al megaraduno ecclesiale in seguito alla morte della 19enne romana Susanna Rufi stroncata dalla malattia. La stessa Cei (Conferenza episcopale italiana) ha consigliato il trattamento a chiunque sia transitato per “Casa Italia”, una sorta di quartier generale dei nostri connazionali nel paese di Wojtyla.

A scanso di equivoci, va preliminarmente detto che i giovani aquilani a “Casa Italia” hanno fatto soltanto una rapidissima, fugace apparizione, come riferisce uno dei partecipanti. «Siamo stati pochissimo tempo lì, e quando c’eravamo noi pioveva e c’erano pochissime persone, soltanto i volontari che distribuivano i gadget. Nessuno del gruppo ha avuto alcun tipo di problema». Eppure una volta rientrati, e appresa la notizia della scomparsa della 19enne romana, è partito un giro di telefonate e alcuni medici di famiglia hanno consigliato la cosiddetta chemioprofilassi. I cento aquilani del gruppo possono essere annoverati tra le persone a basso rischio, per i quali la chemioprofilassi non è raccomandata dai protocolli. Escluso fin dall’origine il contatto diretto, di volta in volta, in casi del genere, si deve tenere conto dell’entità del rischio, da valutarsi in termini di intimità del contatto e della durata dello stesso. Tuttavia, a scopo precauzionale, si tende molto spesso a estendere la profilassi all’intero gruppo.

In ogni caso, a parte la coda imprevista e inattesa, il bilancio del gruppo aquilano tornato dalla trasferta polacca è pienamente positivo. «Ci sono stati dei problemi di carattere logistico e di organizzazione sul posto», racconta un altro partecipante. «Tuttavia, con un po’ di sacrificio tutto è stato superato senza particolari esasperazioni».

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