Progetto case, niente mezzi di trasporto

Il presidente dell’Ama: non c’è una viabilità adeguata e mancano parcheggi e pensiline per i bus

L’AQUILA. Non ci sono pensiline, neppure le fermate e spesso le strade non sono abbastanza ampie per far transitare i bus. È così che la maggior parte dei residenti del progetto Case non può utilizzare i trasporti pubblici. Un problema che si aggiunge peraltro a quello della cattiva manutenzione che si registra nelle vie di accesso alle piastre.

La carenza di collegamenti pubblici da e verso il progetto Case e la presenza sulle strade di accesso di numerose buche hanno spinto gli abitanti delle «new town» a protestare più volte. L’ultima, in ordine di tempo è stata la presa di posizione dei residenti di Paganica 2 che, con una petizione corredata da circa mille firme, hanno messo nero su bianco le difficoltà dovute soprattutto ai trasporti pubblici.

Gli autobus urbani, infatti, non possono entrare nella maggior parte delle aree, a causa di difficoltà logistiche: strade troppo strette, mancanza di fermate e di pensiline. Il problema investe soprattutto gli studenti e gli anziani che non hanno la possibilità di muoversi con un mezzo proprio. È per questo che in molti si sono rivolti all’Ama (Azienda mobilità aquilana) per chiedere un potenziamento del servizio, ma solo in pochissimi casi questo è stato possibile.
«Quando è stato costruito il progetto Case non sono stati previsti parcheggi per i bus, né pensiline, né una viabilità adeguata», spiega il presidente dell’azienda, Olivo Ciccarelli, «i nostri mezzi, dunque, hanno grosse difficoltà a raggiungere questi siti e in molti casi proprio non possono farlo».

Solo per alcune aree, infatti, è stato possibile creare le condizioni necessarie all’accesso dei mezzi, ma per la maggior parte questo ancora non è stato fatto.
«Da qualche settimana riusciamo a servire le zone di Cese di Preturo, Coppito 3, Sant’Elia 1 e 2, Bazzano e Assergi? continua il presidente dell’Ama.
«Per altre zone, invece, è stato definito il tipo di infrastrutture da realizzare e in alcuni casi sono anche partiti i lavori. Si tratta di Sant’Antonio, Sassa, Paganica 2, Collebrincioni, Paganica sud, Tempera, Roio Poggio e Roio 2, Coppito 2 e Pagliare di Sassa».
I residenti di queste aree nel giro di qualche mese dovrebbero poter utilizzare i mezzi pubblici. Resta ancora irrisolto, invece, il problema per le new town di Camarda, Gignano e Arischia.
«La situazione non è facile da gestire», spiega Ciccarelli, «la richiesta del servizio è notevolmente aumentata rispetto allo scorso 5 aprile, poiché la città è molto più ampia e anche chi abitava in centro adesso è in periferia ed utilizza i mezzi».

L’Ama stima che dopo il terremoto gli autobus hanno percorso un milione di chilometri in più rispetto all’anno precedente. «Per far fronte a queste nuove esigenze sarebbero necessari finanziamenti maggiori», continua il presidente, «almeno due milioni di euro all’anno. La situazione, infatti, è destinata a peggiorare. A settembre prossimo quasi tutti gli aquilani saranno tornati in città e il problema esploderà».

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