«Quella sentenza è un’offesa alle vittime»

Vincenzo Vittorini attacca anche le modalità con cui sono state rese note le motivazioni

L’AQUILA. «Un’offesa alle vittime del sisma» e «uno schiaffo ai loro familiari», a coloro che nella giustizia hanno creduto fino all’ultimo. Parole durissime quelle di Vincenzo Vittorini, consigliere comunale del movimento civico «L’Aquila che vogliamo» ma prima di tutto papà e marito di due «angeli del terremoto», e parte civile al processo Grandi rischi. Vittorini, che non vuole entrare nel merito delle motivazioni «prima di aver letto tutte le 400 pagine» di cui si compone il faldone, si scaglia contro i giudici della Corte d’Appello, «colpevoli di continuare a perpetrare un’operazione mediatica per difendere lo Stato in tutti i modi possibili». Operazione che, per il consigliere comunale, «va avanti da prima del terremoto». Non usa troppi giri di parole il medico che, per amore di verità e avendo come obiettivo quello della prevenzione sopra ogni cosa, si è impegnato in politica. Definisce i giudici d’Appello (compreso il presidente della Corte Stefano Schirò), attori di un gioco mediatico. «Non si è mai visto in nessun Paese democratico che uno stralcio delle motivazioni di una sentenza venisse distribuito anticipatamente alla stampa», commenta con fermezza, e si dice «disgustato e ferito. Non ho nulla contro la stampa, che se viene in possesso di una notizia ha il dovere di diffonderla», aggiunge. «Io contesto il metodo che mira a distruggere noi familiari per avere osato alzare la testa e per aver cercato la verità su quello che è successo all’Aquila nel 2009 e che ha provocato la morte di 309 persone. Esattamente come quando si è voluta incolpare la stampa di avere ingannato la gente, raccontando quello che si disse durante la riunione della Grandi rischi il 31 marzo del 2009».

«Si tratta di un omicidio di Stato», aggiunge riferendosi al sisma. Poi l’attacco: «Che cosa costava ai giudici aspettare pochi giorni (il faldone è stato depositato venerdì) e diffondere le motivazioni al completo? Hanno strumentalizzato la vicenda». Nei confronti della Corte d’Appello Vincenzo Vittorini e Pier Paolo Visione – altro esponente di parte civile – prenderanno una posizione soltanto dopo aver letto le motivazioni. E lo faranno in una conferenza stampa in cui spiegheranno anche le loro iniziative future.

Marianna Gianforte

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