«Qui una squadra di pm impegnati contro la malavita»

Si è insediato il nuovo procuratore Michele Renzo Al suo attivo grandi inchieste come il caso Parolisi

di Giampiero Giancarli

L’AQUILA

«. Ho trovato un ufficio molto ben organizzato formato da magistrati preparati e volonterosi». Questo il commento del nuovo procuratore distrettuale antimafia della Repubblica Michele Renzo, subito dopo la presa di possesso dell’importante incarico e la cerimonia del giuramento.

Renzo, nominato poche settimane fa dal Csm, non fa proclami nel giorno dell’insediamento, ma dice di voler conoscere bene il territorio e le carte del suo ufficio, prima di mettere a punto una sua strategia e individuare le priorità sotto il profilo investigativo per battere la criminalità.

Sa bene di non avere un numero adeguato di colleghi a fronte del lavoro da fare, anche in vista dell’accorpamento degli uffici giudiziari aquilani con quelli di Avezzano e Sulmona. I suoi predecessori si sono sempre lamentati di queste carenze, ma il dottor Renzo, almeno per ora, non se ne fa un problema. Con l’unificazione il numero dei pm per tutta la provincia è destinato a salire. «Ci adegueremo a quello che la legge prevederà in tal senso».

A oggi il team investigativo della Procura distrettuale antimafia, oltre al dottor Renzo, prevede sei sostituti procuratori: Stefano Gallo, Fabio Picuti, Simonetta Ciccarelli, Antonetta Picardi, David Mancini, Roberta D’Avolio.

L’attuale assetto risale agli anni ’90, all’epoca antecedente alla formazione delle direzioni distrettuali antimafia, con un’unità in più, che chiese e ottenne lo scomparso ex procuratore Alfredo Rossini, scomparso qualche anno fa.

«Questa è una bella sede e una bella città», ha commentato il magistrato, che ha preferito, per ora, sorvolare sugli altri aspetti del suo nuovo incarico. «Una città che visitai da bambino, 54 anni fa, e mi rimase impresso il ricordo della visita al Mammuth, al Museo del Castello spagnolo». Renzo, nel corso della breve conversazione con la stampa, ha reso noto di essere un amante della buona cucina e conoscitore del calcio, tifoso del Napoli e addirittura socio del Barcellona per 4 anni.

Il nuovo procuratore antimafia arriva da Ascoli Piceno e per ottenere l’incarico ha vinto la concorrenza di altri 21 colleghi, due quali ricoprivano già il posto di procuratore come lui. Si tratta di Francesco De Leo (Livorno) e Antonio La Rana (Campobasso).

Renzo è nato ad Alife, nel Casertano, 63 anni fa, e ha un curriculum di tutto rispetto. Prima di Ascoli aveva già operato nelle Marche presso la Corte di Appello di Ancona.

Ha avuto anche un’esperienza come sostituto procuratore della Repubblica a Perugia.

Tra le inchieste principali di cui si è occupato ci sono vicende di risalto mediatico nazionale: il caso Parolisi, l’indagine sul banchiere Pacini Battaglia e sullo scontro in volo tra due Tornado nel 2014 nei cieli delle Marche.

Per non parlare dell’inchiesta sul “mostro di Foligno” Luigi Chiatti, condannato in Cassazione per gli omicidi di due giovani, un caso giudiziario di un omicida seriale risalente agli anni Novanta che indignò tutta l’Italia.

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