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Rabbia in via Corti, niente fogne né gas
Da dieci anni i residenti chiedono inutilmente gli allacci
SULMONA. Da 10 anni lottano per avere gli stessi diritti degli altri cittadini di Sulmona. Sono i residenti di via Ettore Corti, privi di collettore fognario e allaccio del metano. Nelle loro case vanno avanti da sempre con il bombolone del gas e con le fosse biologiche. La strada in cui abitano è una traversa di via Pola.
E in via Pola tutti i residenti godono dei servizi gestiti dalla Saca e dalla Snam. «È una vergogna che nel 2010, in una città come Sulmona, esistano ancora queste situazioni» affermano con forza le sette famiglie interessate dal problema, «sulle bollette continuiamo a pagare la depurazione dell'acqua, ma per lo spurgo delle vasche biologiche dobbiamo rivolgerci ai privati».
Una situazione di disagio costante, che comporta anche un notevole aggravio di costi. È una storia che va avanti da dieci anni con le sette famiglie a girare per gli uffici del Comune, della Saca e della Snam per risolvere il problema. Ma nonostante le sistematiche promesse fatte, soprattutto in tempo di elezioni, dai vari politici che si sono succeduti in questi anni all'interno delle amministrazioni, nulla è cambiato e il problema sembra irrisolvibile.
Ora, dopo l'accordo di programma firmato dal Comune e dalla Provincia per la realizzazione di un collettore fognario in via dell'Ancinale, i residenti di via Corti tornano alla carica e sollecitano una soluzione. «Realizzano le fogne sulle strade di periferia, mentre lasciano senza servizi quelle come la nostra che fa parte dell'agglomerato urbano. Ma questa volta non resteremo con le mani in mano» sottolineano i cittadini, privati di servizi indispensabili.
«Vogliamo capire quali sono le ragioni che spingono gli amministratori pubblici e quelli delle due società che gestiscono i servizi di gas e di depurazione delle acque a non tenere conto delle nostre esigenze. Eppure anche noi siamo cittadini di Sulmona e crediamo di avere diritti uguali a tutti gli altri». (c.l.)
E in via Pola tutti i residenti godono dei servizi gestiti dalla Saca e dalla Snam. «È una vergogna che nel 2010, in una città come Sulmona, esistano ancora queste situazioni» affermano con forza le sette famiglie interessate dal problema, «sulle bollette continuiamo a pagare la depurazione dell'acqua, ma per lo spurgo delle vasche biologiche dobbiamo rivolgerci ai privati».
Una situazione di disagio costante, che comporta anche un notevole aggravio di costi. È una storia che va avanti da dieci anni con le sette famiglie a girare per gli uffici del Comune, della Saca e della Snam per risolvere il problema. Ma nonostante le sistematiche promesse fatte, soprattutto in tempo di elezioni, dai vari politici che si sono succeduti in questi anni all'interno delle amministrazioni, nulla è cambiato e il problema sembra irrisolvibile.
Ora, dopo l'accordo di programma firmato dal Comune e dalla Provincia per la realizzazione di un collettore fognario in via dell'Ancinale, i residenti di via Corti tornano alla carica e sollecitano una soluzione. «Realizzano le fogne sulle strade di periferia, mentre lasciano senza servizi quelle come la nostra che fa parte dell'agglomerato urbano. Ma questa volta non resteremo con le mani in mano» sottolineano i cittadini, privati di servizi indispensabili.
«Vogliamo capire quali sono le ragioni che spingono gli amministratori pubblici e quelli delle due società che gestiscono i servizi di gas e di depurazione delle acque a non tenere conto delle nostre esigenze. Eppure anche noi siamo cittadini di Sulmona e crediamo di avere diritti uguali a tutti gli altri». (c.l.)
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