La professoressa Marica Branchesi del Gran Sasso Science Institute dell'Aquila

Raggi Gamma dallo spazio e metalli pesanti: i misteri dell'universo scoperti da una docente del Gssi

L'annuncio dato in diretta mondiale da Washington dalla professoressa Branchesi. Il rettore Coccia: «È un momento entusiasmante per la storia dell'astronomia e della fisica»

L'AQUILA. I due grandi misteri dell'universo spiegati grazie alla ricerca di una docente del Gran Sasso Science Institute (Gssi) dell'Aquila. «È un momento entusiasmante per la storia dell'astronomia e della Fisica in generale», ha detto Eugenio Coccia, rettore del Gssi e componente della collaborazione Ligo-Virgo, la ricerca premiata con il Nobel per la Fisica. «Per la prima volta - commenta il rettore - arrivano dalla stessa sorgente segnali di onde gravitazionali e di onde elettromagnetiche associate alla spettacolare esplosione avvenuta durante il fenomeno. Questa "prima volta" ci indica la soluzione del mistero dei lampi gamma, ci racconta finalmente come vengono prodotti gli elementi pesanti, e cioè dove sono le fabbriche dell'oro nell'universo». L'annuncio è stato dato in diretta mondiale durante la conferenza internazionale della National Science Foundation tenutasi a Washington alle ore 16 italiane.

L'Aquila, l'annuncio di Coccia (Gssi): "Svelati i due grandi misteri dell'Universo"
Il rettore del Gran Sasso Science Institute (Gssi) Eugenio Coccia annuncia la scoperta dei due misteri dell'Universo: i raggi gamma dallo spazio e i metalli pesanti come oro e uranio nascono dallo scontro di due stelle. L'intervento del fisico ha preceduto la diretta da Washington durante la quale la professore del Gssi Marica Branchesi ha illustrato la sua scoperta (video di Raniero Pizzi)

Unico speaker ufficiale proveniente dall'Italia è stata Marica Branchesi, assistant professor presso il Gssi e componente della collaborazione Virgo dell'Istituto nazionale di Fisica nucleare. Mai fino ad oggi un evento cosmico era stato osservato sia tramite onde gravitazionali che elettromagnetiche: è dunque iniziata una nuova era dell'astronomia "multimessenger", che estende notevolmente il nostro modo studiare il cosmo. «È come avere simultaneamente l'udito e la vista - aggiunge Coccia - per descrivere i fenomeni cosmici che accadono nel nostro Universo».

«Le onde precedenti nascevano da buchi neri e non erano osservabili dai telescopi - commenta con emozione Marica Branchesi -. È accaduto tutto all'improvviso, rapidamente. Ciò che abbiamo sentito era il segnale di un'onda, lunghissimo, novantanove secondi. Un tempo infinito considerando che il segnale della prima onda ricevuta, quella dei due buchi neri, era durata un quinto di secondo». L'evento cosmico è avvenuto alla periferia della galassia NGC4993, in direzione della costellazione dell'Idra, circa 130 milioni di anni luce da noi. Stiamo parlando dunque di un fenomeno accaduto nel Cretaceo, quando i dinosauri ancora abitavano il nostro pianeta e da poco si erano sviluppate le piante a fiore.