Raid punitivi, giovani identificati

Celano, nel mirino dei carabinieri anche i presunti autori delle violenze nella notte dell’assedio al bar

CELANO. Alcuni giovani celanesi sono stati identificati e messi sotto torchio dai carabinieri per i raid notturni ai danni di alcuni stranieri avvenuti l’altra notte, altri verranno ascoltati nel corso dei prossimi giorni. A tutto campo anche le indagini sui disordini avvenuti in piazza IV Novembre e anche in questo caso potrebbero presto arrivare delle novità. I carabinieri avrebbero identificato anche alcune persone che la notte dell’assedio al bar Santucci, dove si era rifugiato Q.H., il kosovaro di 27 anni accusato insieme a un suo connazionale L.B. di 33 anni del pestaggio di un ragazzo di Celano, avrebbero aggredito alcuni militari dell’Arma, che si erano messi a protezione dell’ingresso dell’esercizio pubblico. Nei loro confronti potrebbero scattare le denunce. In corso anche le indagini sui due stranieri, per Q.H. si sta attendendo la decisione della prefettura dell’Aquila sulla sua espulsione dal territorio nazionale, il 27enne infatti è sprovvisto di permesso di soggiorno.

Nonostante in città sia tornata la calma, forte rimane la presenza delle forze dell’ordine, sono aumentati i pattugliamenti soprattutto nelle ore notturne e intensificati anche i controlli sulle zone a rischio spaccio e nelle vicinanze dei locali, anche del centro cittadino, dove questo fenomeno sembra essere più diffuso.

Intanto, sulla vicenda interviene il giovane celanese aggredito, Pierlugi Nolletti, secondo cui «la ricostruzione dei fatti di L.B. è falsa e non corrispondente alla realtà».

«Sulla brutale aggressione subita per futili motivi sabato scorso davanti alla propria abitazione e alla presenza di testimoni», aggiunge il giovane assistito dall’avvocato Vittoriano Frigioni e Franco Paolini, «sta ancora indagando la procura della Repubblica di Avezzano che farà luce sulla vicenda e sulla realtà dei fatti così come si sono realmente svolti». Secondo il difensore «si è trattato di un gravissimo episodio di violenza gratuita che ha minato la tranquillità familiare del giovane celanese, e sia lui, sia i propri familiari, stanno cercando di superarlo e di lasciarselo alle spalle».

Dante Cardamone

Pietro Guida

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