Ranalli: anche le barricate contro il gasdotto

Il sindaco invita tutti a partecipare all’assemblea di lunedì al cinema Pacifico «È forse l’ultima occasione per dire no all’impianto pericoloso»

SULMONA. Un'assemblea pubblica con gli stati generali del fronte del no per bloccare la centrale e il metanodotto della Snam. A circa 10 giorni dalla conferenza dei servizi per il via libera al progetto, riparte da Sulmona la battaglia contro la multinazionale del gas per lanciare l'ultimatum al Governo. Il sindaco Peppino Ranalli ha convocato per lunedì alle 15 al cinema Pacifico parlamentari, istituzioni locali, comitati per l’ambiente, cittadini, forze sindacali e imprenditoriali, affinché «il Governo ascolti la volontà delle popolazioni interessate e prenda atto della risoluzione contraria approvata all’unanimità dalla commissione Ambiente della Camera. Sarà importante esserci, in quanto questa è forse una delle ultime occasioni per bloccare un progetto che non piace a nessuno, che non porta occupazione, che sventra solo un territorio appenninico fragile da un punto di vista sismico ma ricco da un punto di vista floristico e faunistico. Il presidente della Regione e il suo vice Luciano D’Alfonso e Giovanni Lolli, il presidente del consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio e l’assessore Mario Mazzocca mi hanno assicurato la loro presenza e con loro ci saranno tanti altri amministratori dei territori interessati dal gasdotto. Abbiamo invitato i presidenti delle Regioni Marche, Molise, Puglia e Umbria, tutti i sindaci, le associazioni, gli ordini professionali, i vari comitati, e siamo convinti che ci sarà una partecipazione massiccia a questa battaglia che non è solo di Sulmona, ma che qui si combatte in prima fila ormai da anni». Lo sanno bene i comitati in trincea da sette anni, che invitano i cittadini a partecipare alla maxi assemblea. «La finalità del grande metanodotto è prettamente commerciale», fa notare Giovanna Margadonna per gli ambientalisti, «il gas importato è destinato a essere rivenduto ad altri Paesi europei. Ciò porterà cospicui profitti nelle casse delle multinazionali del gas, mentre tutti i costi di costruzione saranno scaricati nella bolletta dei cittadini. La sua realizzazione comporterà danni e rischi enormi per l'ambiente, la salute e la incolumità pubblica e sarà un colpo micidiale per le economie locali, già in profonda crisi». Altro scopo dell'assemblea al Pacifico è anche quello di trovare soluzioni alternative al tracciato della dorsale appenninica, attraverso il gruppo di lavoro romano.

Federica Pantano

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