Rara malattia uccide ex calciatrice dell’Aquila

Stefania Perilli, 51 anni, era stata tra le fondatrici di Endas e Surgela. Il suo allenatore: "Una donna amica di tutti"

L’AQUILA. La sua passione per il Milan l’aveva spinta a giocare al calcio. Un’autentica pioniera di questo sport all’Aquila, quando nel campionato femminile di serie C aveva indossato le maglie dell’Endas prima e della Surgela L’Aquila poi. Stefania Perilli aveva 51 anni e abitava con la famiglia a Roio. Se n’è andata per colpa di una rara malattia scoperta un anno e mezzo fa. Con coraggio e dignità aveva affrontato mesi terribili, con il sostegno di quanti le hanno voluto bene. Fino alla fine ha cercato di sconfiggere il male, con la stessa caparbietà che aveva in campo nel cercare la via del gol. Stefania Perilli aveva giocato a pallone, nel ruolo di attaccante, dal 1987 al 1995. In molte la ricordano sui campi di calcio di Abruzzo e Marche. Attualmente lavorava in un’impresa di pulizie.

«Era una donna disponibile con tutti e amica di tutti», è il commosso ricordo di Franco Giuliani, il suo ex allenatore, «la sua sfrenata passione per il Milan l’aveva fatta avvicinare al calcio femminile. All’Aquila è stata una delle prime donne a praticare questo sport. Con l’Endas L’Aquila e la Surgela L’Aquila aveva disputato diversi campionati di serie C. Quella dell’Aquila è stata la prima squadra di calcio femminile in Abruzzo, insieme a Vasto che però giocava in D. Per tutti noi è una perdita dolorosa».

L’amica Laura Valente, su Facebook, le ha dedicato un video dove si ricordano i momenti salienti dei trascorsi calcistici. Stefania Perilli lascia il padre Costantino, il fratello Gaetano e la sorella Natalina.

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