SCANNO

Reazione allergica, 22enne in rianimazione 

Intervento salvavita per un giovane di Sulmona. Il fratello racconta: «Soccorritori straordinari»

SCANNO. Due interventi difficili a distanza ravvicinata hanno impegnato l’assistenza sanitaria che a Scanno, nel giorno di Ferragosto, poteva contare su appena due medici, nonostante sul territorio comunale fossero stimate oltre cinquemila presenze. Lo choc alimentare di un 22enne e il malore di una 65enne sono stati gli episodi che hanno messo in allarme, facendo tornare alla ribalta il problema dell’assistenza sanitaria nella zona.

Nel primo pomeriggio A.C., 22enne di Sulmona che d’estate soggiorna in paese, è stato vittima di una reazione allergica. «Era diventato nero in faccia, non respirava», racconta D.C., il fratello, «il peggio è stato evitato solo grazie all’intervento delle dottoresse del presidio 118, che hanno fatto le prime pratiche salvavita in attesa del trasferimento all’ospedale di Sulmona».

Le dottoresse presenti erano Paola Sassone e Rossella Marcantonio Rossella, intervenute insieme all’infermiera Debora Zapata. Il giovane è stato poi ricoverato in rianimazione, dove le sue condizioni sono migliorate e ieri era atteso il trasferimento a Medicina. «Devo ringraziare», ci tiene a dire il diretto interessato, «i sanitari presenti per professionalità, tempestività e preparazione, che hanno risolto la gravità della mia condizione».
«Vista l’affluenza altissima in questi giorni», aggiunge il 22enne, «e la possibilità aumentata di interventi urgenti salvavita, mi chiedo se ci fosse stata la possibilità di un ulteriore intervento medico. Sarebbe il caso che ci fosse una migliore programmazione per casi gravi come quelli che si sono presentanti».

Infatti, mentre il 22enne veniva soccorso, un altro intervento urgente si è reso necessario nella zona del lago. Qui una donna di 65 anni ha avvertito forti dolori al petto, i familiari si sono precipitati in albergo per chiedere aiuto, e sono subito arrivate le stesse dottoresse per i primi soccorsi. Ad attirare l’attenzione qui è stato soprattutto l’intervento dell’elisoccorso, che non è atterrato per mancanza di spazio: la paziente è stata perciò imbracata a terra e agganciata dal verricello dell’eliambulanza, che l’ha tirata su per portarla all’ospedale di Avezzano.

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