Renzo nuovo procuratore dell'Aquila, ok da Csm e ministro

Il magistrato proviene da Ascoli e ha sbaragliato la concorrenza, sostituisce Cardella già da qualche mese a Perugia. Mercoledì l'incoronazione

ROMA. Il Consiglio superiore della magistratura incoronerà mercoledì il nuovo procuratore della Repubblica dell’Aquila. Si tratta di Michele Renzo, attualmente capo della Procura ad Ascoli Piceno: la sua nomina nel capoluogo abruzzese è stata fatta di concerto con il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, quattro giorni fa. Un placet che segue l’attività istruttoria svolta dalla commissione incarichi a Palazzo dei Marescialli, sede del Csm. Dove a favore della candidatura di Renzo si era registrata l’unanimità. L’incarico è vacante dall’inizio del 2016 quando il titolare dell’ufficio, Fausto Cardella, era stato nominato nuovo Procuratore generale di Perugia.

Subito dopo era partita la corsa per la successione: in lizza per l’incarico direttivo nel capoluogo abruzzese 21 magistrati. Tra loro anche nomi di un certo richiamo. Come quello dei magistrati romani Carlo Lasperanza (assegnato al nuovo filone dell’inchiesta “Mafia Capitale”) e Sergio Colaiocco (in prima fila sul caso Regeni). Ma anche diverse toghe che già conoscono gli uffici giudiziari abruzzesi o vorrebbero tornarci. Come Antonio La Rana che ha trascinato il Csm di fronte al Tar per contestare la nomina del procuratore generale Pietro Mennini.

Michele Renzo ha sbaragliato la concorrenza. Magistrato dal ’79 può vantare anche significative esperienze istituzionali: alla fine degli anni ’90 è stato Ispettore al ministero della Giustizia dove è tornato tra il 2007 e il 2008 per svolgere l’incarico di vicecapo di gabinetto. Poi nel 2009 l’assegnazione della procura di Ascoli Piceno. La sua carriera era iniziata a Perugia. Qui Renzo ha trattato procedimenti particolarmente complessi. Negli anni ’80 l’indagine sul gruppo terroristico Prima Linea. Quella condotta proprio con Fausto Cardella quando erano entrambi a Perugia, sul cosiddetto “Mostro” di Foligno. Senza dimenticare le inchieste sulla corruzione politica in Umbria, che hanno portato all’arresto di alcuni importanti esponenti politici regionali.

Numerosissime le indagini per reati commessi da o contro magistrati, «indagini», scrive il Csm, «sempre delicate e spesso estremamente impegnative anche sotto il profilo strettamente investigativo. Alcuni di questi procedimenti sono stati di eccezionale complessità, rilevanza ed interesse pubblico, come quello a carico del giudice Squillante (processo Sme che ha visto coinvolto Berlusconi)». Di lui si ricorda inoltre la partecipazione ad una delle prime indagini contro cellule islamiche in Italia riconducibili ad Al Qaeda.

Insomma un candidato quotato, dotato di una lunga e versatile esperienza e di un profilo «di rara completezza giuridica e professionale» si legge ancora nella relazione di Palazzo dei Marescialli. Un ritratto che ha fatto preferire il suo curriculum, come detto, anche a quello di magistrati che già da tempo lavorano negli uffici requirenti dell’Aquila e che per questo ne conoscono «le dinamiche lavorative e le principali questioni giurisdizionali ed organizzative».

Renzo «può vantare un’esperienza direttiva molto lunga e qualificata, essendo stata sperimentata di fatto, in modo eccellente, sin dall’epoca della sua assegnazione alla Procura di Perugia, dove, oltre a impegnarsi in indagini complesse e sostenere processi di elevato rilievo, ha svolto anche per lungo tempo le funzioni di direzione di fatto dell’ufficio». Decisiva, in chiave di prevalenza comparativa, l’esperienza di procuratore di Ascoli Piceno, «con funzioni svolte in maniera eccellente e risultati di estremo rilievo, valutati ottimamente da relazioni ispettive e comprovati dalle statistiche dell’ufficio e dal tasso di innovazione che l’ufficio requirente ha raggiunto grazie a lui».

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