protezione civile

Responsabilità penali, si studia come proteggere i funzionari

L’AQUILA. Una norma da inserire nella legge di riordino all’esame del parlamento che, se approvata, metterebbe al riparo da responsabilità penali i funzionari della Protezione civile, struttura della...

L’AQUILA. Una norma da inserire nella legge di riordino all’esame del parlamento che, se approvata, metterebbe al riparo da responsabilità penali i funzionari della Protezione civile, struttura della presidenza del Consiglio dei ministri.

Una norma destinata a provocare polemiche e alzate di scudi in una città come L’Aquila, che ha visto negli ultimi sei anni affrontare un processo, quello alla Commissione Grandi rischi (l’organo consultivo della presidenza del consiglio condannato dal tribunale dell’Aquila – ma poi assolto in Cassazione – per omicidio colposo, per avere sottovalutato il rischio sismico e dato false rassicurazioni nella riunione del 30 marzo 2009, 5 giorni prima della drammatica scossa) che ha portato davanti ai giudici proprio esponenti della Protezione civile. Bernardo De Bernardinis (ex numero 2 della Protezione civile) è stato condannato in via definitiva a due anni, mentre i sei scienziati della commissione sono stati assolti.

A rendere nota l’intenzione del governo è “Il Fatto quotidiano” in un articolo pubblicato on line nella sezione “Palazzi&potere”. Della norma si sarebbe discusso nel corso di una riunione a porte chiuse tenuta nelle stanze della Protezione civile in via Ulpiano. Intorno al tavolo, tra gli altri: il capo Fabrizio Curcio, il prefetto di Roma Franco Gabrielli (ex prefetto dell’Aquila nel 2009 e già responsabile della Protezione civile), il vicepresidente del Csm Giovanni Legnini e quattro parlamentari del Pd.

Secondo quanto riportato nell’articolo, l’obiettivo della riunione è stato proprio la preparazione di un emendamento “parafulmine”, per i vertici della Protezione civile, dalle azioni di responsabilità penale. La norma presa come punto di riferimento è il regolamento europeo, in vigore dal mese scorso, per il settore della sicurezza aerea, che prevede «la non punibilità per le violazioni non prevedibili o involontarie». (m.g.)

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