Il sindacato chiede l’intervento del prefetto e del presidente Chiodi: tasse rateizzate a partire da dicembre 2010

Restituzione Irpef, colpo di scure sulle pensioni

Allarme dello Spi-Cgil: a rischio la sopravvivenza economica di 4mila anziani della Valle Peligna

SULMONA. Pensioni decurtate di oltre il 50% per la restituzione dell'Irpef del 2009 e 2010 dopo le sospensioni post sisma. L'allarme sullo «stato di povertà dei pensionati» (4mila circa) lo lancia Carlo Cocco, segretario territoriale dello Spi-Cgil. Per tamponare l'emergenza il sindacato chiede l'intervento del prefetto Giovanna Maria Iurato e del presidente della Regione Gianni Chiodi.

«La restituzione dell'Irpef, erroneamente ed arbitrariamente erogata dall'Inpdap da gennaio a luglio 2010 ai pensionati al di fuori del cratere» spiega Cocco della Lega Spi-Cgil «verrà ritirata dal mese di agosto a dicembre del 2010. Si tratta di una decisione unilaterale e noi, come sindacato pensionati, siamo preoccupati in quanto riteniamo tale provvedimento penalizzante per una delle categorie economicamente più deboli della società poiché i poveri pensionati, stanno già pagando le rate dell'Irpef dell'anno 2009 e quindi si vedrebbero decurtare la pensione di oltre il 50 per cento. Una situazione insostenibile che riguarda nel territorio peligno circa 4mila persone. Un piccolo esercito che scende così sotto la soglia della povertà, con tutte le gravi conseguenze economiche che ne conseguono».

Secondo la Lega pensionati della Cgil l'unica soluzione è l'intervento diretto del prefetto e della Regione per intercedere con l'Inpdap e pattuire dei pagamenti rateizzati dal prossimo anno. «Avanziamo pertanto» continua Cocco «una formale richiesta al prefetto Iurato e al commissario Chiodi di intervenire presso l'Inpdap affinché l'Ente applichi finalmente il buon senso nei confronti dei propri assistiti che, oltre ad avere avuto danni dal terremoto ed essere stati esclusi dal cratere ora vedono ridursi la pensione alla fame per un errore non dipeso da loro. Così si riduce la gente, già in difficoltà economiche, alla fame». Il sindacato chiede «il ritiro da gennaio prossimo della tassa, con rate adeguate, affinché i pensionati possano continuare a sopravvivere decorosamente, evitando di precipitare nella povertà».

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