Rete sanitaria, ecco le proposte di Cialente

Il sindaco scrive una lettera al ministro Lorenzin: in regione sono possibili due macro-ospedali

L’AQUILA. Un unico, grande, ospedale L’Aquila-Teramo. Il riordino della sanità, in Abruzzo, finisce sul tavolo del ministro della Sanità Beatrice Lorenzin. Tutto in una lettera, inviata ieri mattina al ministro dal sindaco Massimo Cialente, in cui si fa il punto della sanità sul territorio, anche alla luce delle recenti polemiche. Cialente avanza una proposta netta: “spalmare” il Dea di secondo livello su due ospedali, il “San Salvatore” dell’Aquila e il “Mazzini” di Teramo. Il primo ha dalla sua l’eccellenza della Neurochirurgia, il secondo la Cardiochirurgia. Un modo per eliminare i campanilismi e garantire l’istituzione, in regione, di due macro-ospedali. Cialente, nella lettera, esprime «preoccupazione per le possibili conseguenze alle quali la comunità regionale potrebbe andare incontro, sul piano politico e sociale, alla luce del riassetto della rete ospedaliera così come da decreto 70». «Posto che, da medico, prima ancora che da uomo impegnato in politica da anni, condivido pienamente il complessivo riordino della sanità in Italia», afferma Cialente, «devo, tuttavia, evidenziare la visione distorta, ormai superata, del ruolo troppo centrale dell’ospedale, in contrasto con la necessità di una riorganizzazione seria della medicina sul territorio. Questa vecchia impostazione sta producendo resistenza nell’applicazione di quanto previsto nel decreto e pesanti reazioni da parte dei cittadini. Pur appoggiando l’operato della giunta regionale», prosegue il sindaco, «chiedo di poter discutere in un tavolo tecnico ministeriale la proposta sulla quale si sono già espressi favorevolmente il consiglio comunale dell’Aquila e il sindaco di Teramo Maurizio Brucchi».

«In una regione caratterizzata da campanilismi», scrive Cialente, «poiché nessuno dei quattro ospedali ha contemporaneamente la Cardiochirurgia e la Neurochirurgia, si corre il rischio che nessun territorio possa avere il Dea di secondo livello. L’Aquila ha un’ottima Neurochirurgia, Teramo e Chieti un’ottima Cardiochirurgia, l’altra Neurochirurgia è a Pescara. Questa distribuzione delle specialistiche sta creando, oggettivamente, una situazione di stallo».

«La proposta che avanzo», incalza Cialente, «è quella di spalmare il Dea di II livello su due ospedali che distano tra loro circa 35 minuti in autostrada e molto meno in eliambulanza: L’Aquila e Teramo. Tutto ciò considerando che da decenni, ormai, sui due nosocomi si appoggiano anche i reparti e i servizi ospedalieri convenzionati con la facoltà di medicina dell’Università dell’Aquila. Se ciò fosse possibile», conclude il sindaco, «diventerebbe facile riorganizzare la meglio la rete ospedaliera identificando, in ciascun ospedale, sulla base delle diverse vocazioni, una o massimo due eccellenze regionali». (m.p.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA