assolti in tribunale

Riciclaggio di vetture rubate Finisce l’incubo per due

SULMONA. Erano stati fermati dalla polizia stradale di Pratola Peligna mentre circolavano su una Bmw con il telaio contraffatto. Un’auto risultata rubata, stando a successive indagini. Dagli...

SULMONA. Erano stati fermati dalla polizia stradale di Pratola Peligna mentre circolavano su una Bmw con il telaio contraffatto. Un’auto risultata rubata, stando a successive indagini.

Dagli accertamenti portati avanti dai poliziotti era emerso che i due sarebbero stati coinvolti in un traffico internazionale finalizzato al riciclaggio di auto taroccate, compresa l’auto poi sottoposta a sequestro. Veicoli che sarebbero arrivati in prevalenza dall’Europa dell’Este.

Protagonisti della vicenda Francesco Esposito di Cansano e Domenico Di Cioccio di Pratola Peligna che ieri sono stati assolti dal tribunale (in seduta collegiale) perché secondo i giudici il fatto non costituisce reato e per non aver commesso il fatto per gli altri reati contestati.

La vicenda ha avuto inizio nel maggio 2010 quando il personale della polizia stradale di Pratola Peligna ha fermato l’autovettura Bmw 525 Touring condotta da Francesco Esposito, difeso nel procedimento dall’avvocato Alessandra Baldassarre, e dopo un controllo aveva scoperto che l’auto era stata contraffatta ed era provento di furto.

L’inchiesta si era conclusa con il rinvio a giudizio di Francesco Esposito e di Domenico Di Cioccio.

Quest’ultimo è stato difeso dall’avvocato Alberto Paolini ed era accusato di avere venduto l’auto a Esposito.

Nel corso del dibattimento, durato quattro anni e diverse udienze, gli avvocati Paolini e Baldassarre, contro le convinzioni della pubblica accusa che alla fine della requisitoria aveva chiesto la condanna degli imputati a 5 anni e 8 mesi e 7mila euro di multa, sono riusciti a dimostrare e a convincere il tribunale che si trattava di accuse infondate. Per i due imputati un sospiro di sollievo.©RIPRODUZIONE RISERVATA