Ricostruzione, è polemica sui costi

Sul prezzario gli ingegneri chiedono un incontro al commissario Chiodi

L’AQUILA. Un incontro con il commissario Gianni Chiodi per poter analizzare tutti gli aspetti della ricostruzione. A chiederlo è l’Ordine degli Ingegneri, secondo cui «la questione del prezzario della ricostruzione non è un fatto solamente tecnico».
Gli ingegneri della Provincia dell’Aquila, attraverso il presidente Paolo De Santis, chiedono l’adeguamento del prezzario regionale per la ricostruzione delle opere danneggiate dal sisma. E la rimozione dei tanti ostacoli che frenano la ricostruzione.

«Il decreto del 31 marzo scorso, a firma del commissario Chiodi, prevede un diverso trattamento per i cittadini che hanno già avuto il contributo definitivo da quelli che hanno ancora la pratica in istruttoria. Nel primo caso» sostiene De Santis «non si comprende quale criterio sia stato adottato anche nella considerazione che i prezzi delle fibre di carbonio, modificati dalla Regione l’8 febbraio scorso, non hanno analogia tecnologica con quelli riportati nel prezzario del 2000 (pur se aggiornato e rivalutato mediante indici Istat). Ora la rideterminazione del prezzo deve essere eseguita in fase di liquidazione, lasciando dubbi interpretativi se ciò sia di competenza del professionista - cui spetta la redazione di ogni perizia di variante rientrante nei limiti di spesa consentiti e della contabilità fino all’emissione del titolo di credito - o degli uffici comunali».

Nel nuovo dispositivo è prevista la possibilità di utilizzo delle economie derivanti della riduzione dei prezzi, senza indicare le modalità procedurali. «In particolare» sostiene De Santis «non viene indicato se gli uffici comunali possono rilasciare immediatamente, come richiesto dall’Ordine, i contributi definitivi prevedendo la redazione della perizia di variante prima della conclusione dei lavori». Problemi che vanno affrontati con estrema urgenza, «al fine» sostiene l’Ordine degli Ingegneri «di non continuare artatamente a indicare il mondo professionale come intralcio alla ricostruzione».

A complicare ulterioremente le cose, per De Santis c’è il fatto che per ogni stato di avanzamento dei lavori il Comune richiede la conferma della regolarità contributiva (Durc). Documento che, poi, viene rilasciato anche dopo un mese. Secondo De Santis «è anche opportuno stabilire un protocollo d’intesa con Inps, Inail, Cassa edile ed Edilcassa al fine di un immediato rilascio dei Durc». Quindi, la questione degli addetti alla struttura comunale per la verifica delle contabilità presentate. «Poco il personale per far fronte al numero di pratiche, anche in considerazione della mole di lavoro che si prospetterà nei prossimi mesi». Infine, il problema delle voci mancanti nell’attuale prezzario.

«L’Ordine» conclude De Santis «sta sta lavorando anche sul problema del prezzario, così come concordato con la Struttura tecnica di missione. Un lavoro che stiamo facendo in modo volontario e gratuito, così come è avvenuto per tutti gli altri aspetti della ricostruzione».

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