Ricostruzione, i cantieri ai raggi X

Il prefetto Iurato traccia un bilancio della sua attività e saluta la città: ho trovato sofferenza ma anche grande dignità

L’AQUILA. Controlli su oltre mille ditte impegnate nei cantieri pubblici per la ricostruzione nell’area del cratere aquilano da parte del «pool» antimafia di cui fanno parte carabinieri, polizia, Guardia di Finanza, Forestale e Ispettorato provinciale del lavoro. Ventidue sono state le interdittive antimafia e 86 le atipiche emesse dalla Prefettura tra maggio 2010 ad oggi.

I dati sono stati resi noti dal prefetto dell’Aquila, Giovanna Maria Rita Iurato, che nella sala conferenze della Guardia di Finanza a Coppito ieri ha tracciato un bilancio della sua attività. Iurato è stata infatti nominata capo dell’Ispettorato generale di amministrazione del ministero dell’Interno e all’Aquila sarà sostituita da Francesco Alecci. Un bilancio descritto con l’aria di chi, però, alla città che l’ha ospitata per due anni non vuole dire addio ma soltanto «arrivederci». «Sono a Roma, mica in capo al mondo», ha scherzato il prefetto che, raccontano i suoi collaboratori, in questi anni «ha veramente ricevuto tutti: dagli studenti ai commercianti e tante persone che hanno difficoltà ad arrivare a fine mese». Un lavoro «silenzioso». Incontri che il prefetto porterà con sè e che fanno parte della sfera più intima e umana. «Ho trovato una città difficile», ha detto la Iurato, «ma le persone hanno sempre mostrato una grande dignità nell’affrontare un dolore così particolare come il sisma». Il bilancio di un prefetto, però, si valuta sui dati e sulle attività.

In particolare, nei cantieri privati le ispezioni sono state 91, per un totale di 300 ditte controllate. La Iurato ha commentato anche la sentenza che ha portato alla condanna della Commissione Grandi Rischi. «Non ho letto gli atti del processo. Posso dire soltanto che noi istituzioni, quando dobbiamo prendere delle decisioni che riguardano l’incolumità delle persone, abbiamo bisogno del supporto tecnico, che deve essere in grado di dire la sua con informazioni scientifiche e il più possibile vicine alla verità». Il prefetto ha portato ad esempio i momenti «difficili» dello sciame sismico dell’agosto 2010, quando i sindaci chiedevano di prendere una decisione tra decretare lo stato di emergenza e il predisporre le tende, come venne fatto.

Il prefetto ha poi ricordato le attività messe in atto per fronteggiare l’esondazione dell’Aterno nel dicembre del 2010 e l’intensa nevicata dell’inverno scorso. E poi il problema della sicurezza pubblica all'Aquila e in tutta la provincia: dalla Marsica alla Valle Roveto «le problematiche da affrontare sono state sempre tante», ha spiegato, «legate ai furti e alle attività illecite degli extracomunitari. Ho istituito un Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica che vede lavorare insieme prefetto, sindaci e forze dell’ordine». «Me ne vado portando nel cuore i giovani», ha concluso la Iurato. «Sono loro il vostro futuro, spero che le istituzioni locali lo capiscano». (m.g.)

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