Ricostruzione, il Comune tenta di accorciare i tempi

La giunta ha votato una delibera che accelera su demolizioni e cantierizzazioni L’assessore Di Stefano: si potrà anche partire in anticipo sui cronoprogrammi

L’AQUILA. Tante zone di città ancora in zona rossa, inaccessibili e rischiose per la presenza di immobili danneggiati e pericolanti.

La ricostruzione procede a macchia di leopardo, soprattutto nei centri storici delle frazioni, il vero “buco nero” del post-sisma, mentre su tutto il processo di ricostruzione pesano le lentezze dei tecnici che non presentano i progetti, oppure li consegnano incompleti e tardano nel colmare le integrazioni richieste.

Un aspetto più volte denunciato dall’assessore alla Ricostruzione Pietro Di Stefano e dal direttore dell’Usra, Raniero Fabrizi.

Per arginare le lentezze della ricostruzione, la giunta comunale due giorni fa ha approvato una delibera che consente di anticipare le demolizioni, la cantierizzazione e la ricostruzione entro precisi parametri (i soggetti titolari dei benefìci devono dimostrare di aver rispettato tutte le procedure relative ai progetti), potendo contare sulla normativa che consente le anticipazioni economiche e senza alcun impegno di spesa per il Comune. La delibera prevede l’anticipo del 10% dell’importo necessario per le demolizioni e del 2% per le cantierizzazioni, entrambe sono misure importanti sotto il profilo della messa in sicurezza delle zone rosse.

La terza misura riguarda la possibilità di avviare la ricostruzione degli immobili in anticipo rispetto ai cronoprogrammi dei centri storici (il rimborso potrà essere liquidato dopo la pubblicazione della richiesta del progetto parte seconda) per cui, ad esempio, si può cominciare a ricostruire subito se il progetto parte seconda è pronto a fronte del pagamento dei contributi nella data prevista.

È possibile, a tale scopo, attingere al residuo dei fondi della ricostruzione non spesi. Nel 2016, ad esempio, sono rimasti in cassa 200 milioni degli 800 stanziati dal governo per l’annualità, che «potrebbero essere utilizzati per pagare i lavori di ricostruzione che partono in anticipo», spiega l’assessore. In questo modo si garantisce il rientro rapido della popolazione nelle proprie case accelerando nel complesso il processo ricostruttivo e, non nasconde l’assessore, «si lancia un messaggio ai tecnici lumaca. In questo modo anticipiamo i tempi di inizio lavori per i progetti che sono più lontani ma già pronti, mentre finiscono in coda quelli ritardatari». Per quanto riguarda la misura dell’anticipazione dei cantieri, però, c’è un ulteriore passaggio da fare in consiglio comunale: se si apre un cantiere in anticipo rispetto ai tempi, infatti, è una contraddizione poi mantenere il pagamento della tassa per l’occupazione di suolo pubblico (Cosap) nel periodo di inattività fino all’effettiva partenza dei lavori. Occorre quindi che il consiglio voti una modifica della norma sulla Cosap, in modo da sospendere la tassa «sino alla data di definitiva ammissione a contributo», si legge nel testo. «Spero che l’assessore al Bilancio metta mano al più presto a questo ulteriore passaggio», conclude l’assessore Di Stefano.

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