Ricostruzione, in tv Silvio Berlusconi racconta la sua verità

Ieri sera lunga intervista all’emittente locale Laqtv L’ex premier: mi impedirono di fare ciò che volevo

L’AQUILA. «Il centro dell’Aquila è un problema, ma un problema che non avrà soluzione in pochi anni. Ci vorranno 10 o più anni perché per ogni edificio occorrerà fare una ricerca, per vedere se sono soldi ben spesi quelli di ristrutturare l’edificio riparando i danni del terremoto, oppure se l’edificio così come è messo, non essendo una costruzione antisismica, in caso di una nuova scossa di uguale forza, ricrollerebbe da capo, quindi bisogna abbatterla. Ecco questo è qualcosa che spetta alle istituzioni locali di giudicare e decidere». Lo ha detto il leader del Pdl, Silvio Berlusconi, in un’intervista all’emittente Laqtv, curata dal direttore Luca Bergamotto; intervista che è andata in onda ieri sera sull’emittente locale. «Io», ha aggiunto Berlusconi, «proposi di costruire un’Aquila2, una new town per quegli abitanti che avevano visto distrutta la propria casa. Per gli altri invece il governo mise a disposizione finanziamenti per 12mila ristrutturazioni. Sarebbe stato molto più facile costruire una new town, io tra l’altro vengo da un’esperienza come costruttore per aver costruito delle importanti new town che sono ancora degli esempi per l’urbanistica a sviluppo orizzontale, sono stato insignito anche di un premio mondiale come realizzatore di questo tipo di urbanistica, ma ci furono delle resistenze che vennero da più parti, segnatamente dall’amministrazione comunale dell’Aquila. Allora», ha continuato, «ci aggregammo a quartieri esistenti e in aderenza a questi quartieri costruimmo case a tre piani che riuscimmo a consegnare alle famiglie che avevano perso la casa in meno di 5 mesi, dotate di ogni comfort, dei mobili, delle stoviglie, di tutto quanto necessario, con grande soddisfazione di quelli a cui li consegnavamo via via. Credo che sia stato un record assoluto a livello mondiale», ha sostenuto. «In nessuna situazione colpita da terremoto si è riparato con tanta velocità ai danni provocati dal terremoto, e ci viene riconosciuto da tutti, dai giapponesi come dagli americani. Io credo che sia anche da sottolineare», ha concluso Berlusconi, «che mentre noi stavamo operando all’interno dell’Aquila con lo sgombero totale delle macerie, intervenne una richiesta del consiglio comunale che ci disse la sua preferenza affinché questi sgomberi fossero affidati ad aziende abruzzesi, per favorire in questo modo la ripresa della economia abruzzese».

Passando a temi più generali Berlusconi ha affermato: «Le forze politiche devono ripensare a chi devono essere i protagonisti della politica regionale. Non si può continuare a scegliere questi protagonisti tra chi fa la politica per mestiere, dovendo cavare dalla politica soldi per sé e magari farlo in una maniera disonesta, portando via soldi pubblici per il proprio personale interesse, come si è verificato ultimamente con i casi Fiorito, Penati eccetera».

«Da questo punto di vista», ha aggiunto Berlusconi, «per quanto ci riguarda, noi presenteremo ad esempio in Lombardia come candidati consiglieri, dei personaggi che non siano mai stati consiglieri della Lombardia. Pescheremo soprattutto tra i sindaci che siano stati votati per la seconda volta, che quindi hanno dimostrato di avere lavorato per bene perché così hanno avuto la fiducia dei loro concittadini».