Ricoverata per legionella, muore d’infarto 

Delle quattro persone finite in ospedale è deceduta una delle pazienti, 82 anni, ma per problemi a livello cardiaco

AVEZZANO. Legionella e problemi cardiaci fatali per una delle pazienti, una signora con problemi di cuore, ricoverata all'ospedale di Avezzano nei giorni scorsi. Le condizioni della donna sono improvvisamente peggiorate, tanto da non riuscire a superare alcune complicazioni subentrate durante il ricovero. Inutili i tentativi di soccorso dei sanitari del presidio ospedaliero, dove nei reparti di malattie infettive e medicina restano ancora ricoverati tre dei pazienti colpiti dalla malattia del legionario. Il quadro clinico più preoccupante resta quello dell'anziano di 82 anni: il pensionato è ancora ricoverato nel reparto di rianimazione, dove è stato trasferito subito dopo l’arrivo all’ospedale di Avezzano in condizioni critiche. Gli altri due pazienti, invece, non destano particolare preoccupazione, anche se i sanitari continuano a tenerli sotto stretto controllo. Tutte le persone ricoverate sono sottoposte alle cure antibiotiche per combattere la malattia del legionario: il batterio che si risveglia tra i 25 e i 55 °C. Intanto l’escalation dei ricoveri, favorita dal picco della colonnina di mercurio, che nei giorni scorsi stava destando qualche preoccupazione, sembra essersi fermata, mentre l’Azienda sanitaria locale, che ha invitato alla calma, considerando i casi «nella norma per il periodo», ha subito attivato i protocolli. Il servizio di igiene e prevenzione aziendale è stato incaricato di individuare le fonti del batterio, visto che il contagio sarebbe avvenuto in posti diversi, per eseguire successivamente tutte le operazioni di bonifica degli ambienti in cui è presente l’agente patogeno.
«Non c’è pericolo di contagio», hanno assicurato a più riprese i vertici dell’azienda sanitaria, «poiché la malattia non si trasmette da persona a persona. La coincidenza dei casi registrati rientra nelle casistiche: non c’è nessun allarme». Nella Marsica, comunque, i casi di legionella sono leggermente superiori alla media nazionale. Il batterio, che si annida soprattutto nei bacini idrici naturali e artificiali, si debella con una bonifica della rete idrica, pulendo spesso i filtri di rubinetti, bollitori e serbatoi di acqua domestica ed evitando di esporsi al vapore acqueo.
La legionella non si trasmette da uomo a uomo, né bevendo o usando acqua per cucinare. In caso di contagio il periodo di incubazione va da 2 a 10 giorni e i sintomi, respiratori e polmonari, possono manifestarsi in due forme. Quella più blanda, la febbre di Pontiac, regredisce in genere nel giro di 24 ore, senza che la persona colpita abbia bisogno di ricovero in ospedale. La forma più aggressiva, invece, ha tempi di incubazione medi di 6 giorni e colpisce soprattutto i polmoni. Per questa forma la degenza in ospedale varia tra i 7 e i 10 giorni.
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