Rimozione massi, strada chiusa

Per venti giorni lavori tra Anversa e Scanno e traffico a singhiozzo. Spacone: «Disagi necessari»

SCANNO. Nuovi disagi alla circolazione nella Valle del Sagittario per la rimozione dei massi pericolanti sulla scarpata che fiancheggia l’ex Statale 479. Chiude per altri venti giorni infatti la “Sannite” tra Scanno e Anversa degli Abruzzi, già interdetta al traffico nei mesi scorsi per permettere lo svolgimento di alcuni urgenti lavori di messa in sicurezza della via.

La Regione ha ordinato nuovamente l’interruzione della circolazione stradale per consentire la rimozione di pietre pericolanti e presenti a monte del tratto di strada. Lavori autorizzati dai sindaci dei Comuni interessati dal problema. «Gli interventi avranno una durata massima di tre settimane» spiega Mauro Lepidi, responsabile del Dipartimento delle opere pubbliche della Regione Abruzzo «e saranno eseguiti provvedendo alla chiusura temporanea e ripetuta del transito veicolare».

La durata di ogni singola chiusura al transito, a meno di situazioni impreviste, sarà dell’ordine di dieci o quindici minuti. Il transito sarà sempre garantito a tutti mezzi di emergenza ma avrà certamente qualche effetto negativo sulla circolazione dei pullman di linea e delle auto. «Naturalmente qualche problema alla circolazione ci sarà» commenta Pietro Spacone, sindaco di Scanno «ma si tratta di qualche breve interruzione necessaria a eliminare il grave pericolo della caduta massi dalla scarpata a vantaggio di tutti i residenti. L’ordinanza blocca la circolazione nei giorni feriali, ma non comprende il sabato».

Ad assicurare gli interventi lungo l’ex Statale 479 era stato il presidente della giunta regionale, Luciano D’Alfonso, che con il presidente della Provincia, Antonio De Crescentiis, ha presieduto ad Anversa, nelle scorse settimane, una riunione per capire i margini di intervento tecnico e le risorse a disposizione. Vista la situazione di pericolo reale, la Regione ha deciso di intervenire immediatamente per garantire la necessaria sicurezza.

Massimiliano Lavillotti

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