Rissa e aggressione con l’ascia dopo l’incidente: un arresto

Pizzoli, ai domiciliari un giovane di 26 anni mentre altre quattro persone sono state denunciate Il sospettato ha gettato la scure in mezzo alla vegetazione ma i carabinieri l’hanno recuperata

L’AQUILA. I carabinieri hanno arrestato un giovane di 26 anni, P.M., per lesioni personali aggravate dall’uso di arma e rissa, denunciando, inoltre, in stato di libertà per rissa altre 4 persone: R.P. 45enne, C.D.M. e A.D.M 20enni e A.P. 19enne, tutti di Pizzoli.

Questi i fatti: nella tarda serata di sabato i militari del Nucleo operativo e radiomobile sono intervenuti nel centro di Pizzoli per sedare una violenta lite scaturita, a seguito di un incidente stradale, tra i conducenti e gli occupanti dei mezzi coinvolti. I militari, riportata la calma tra i contendenti, hanno ricostruito sia la dinamica dell’incidente che lo svolgersi della rissa forse generata da vecchi rancori.

Secondo quanto riferito da uno dei testimoni, nello scendere dal proprio veicolo, il 26enne (del quale non sono state date le generalità complete) ha impugnato una scure che brandiva all’indirizzo dell’altro automobilista aggredendolo. Immediatamente è esplosa la rissa tra tutti i presenti che hanno riportato lesioni personali lievi rendendo però necessario l’intervento del 118.

L’ascia utilizzata è stata trovata dai militari occultata nella vegetazione circostante, dove il 26enne l’aveva lanciata per impedire ai carabinieri di acquisire la prova di quanto accaduto.

A entrambi i conducenti, all’esito delle analisi tossicologiche di prassi, è stata ritirata la patente per guida in stato di ebbrezza come previsto dal Codice della strada.

L’arrestato, al termine delle formalità, è stato accompagnato nella propria abitazione dove dovrà restare a disposizione dell’autorità giudiziaria in attesa dell’udienza di convalida che potrebbe esserci anche stamani. Il giudice per le indagini preliminari del tribunale ha comunque del tempo per far svolgere la camera di consiglio, udienza nella quale l’accusato potrà far conoscere la sua posizione e spiegare, soprattutto, come mai avesse in auto un’ascia.

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