Rito dei serpari tra religione e culto pagano

Domani l'evento, messa con il vescovo Spina e delegazione anche dagli Stati Uniti

COCULLO. È tutto pronto per la festa di San Domenico e il rito dei serpari, evento in programma domani e che ha tradizioni antichissime, addirittura pre-romane. Previste migliaia di persone che, provenienti oltre che da tutta Italia anche da Stati Uniti, Giappone, Germania e Belgio, già dalle prime ore del mattino raggiungeranno il piccolo centro montano per assistere all'antica tradizione che si ripete ogni primo giovedì di maggio. Oggi pomeriggio, intanto, nell'aula consiliare del Comune, per l'apertura dei festeggiamenti è previsto un convegno di studi sul tema "Antropologia della paura: dal serpente al terremoto", organizzato dall'associazione culturale "A. Di Nola" e dalla facoltà di Scienze sociali dell'università D'Annunzio, in collaborazione con il Comune di Cocullo e la Pro-loco.

Affrontando il tema della paura legata al serpente e alle drammatiche esperienze del terremoto che hanno vissuto le popolazioni della provincia aquilana con il sisma del 6 aprile 2009, partecipano al dibattito il sindaco di Cocullo, Nicola Risio, il presidente della Comunità montana Peligna, Antonio Carrara, l'assessore alla Cultura della Provincia dell'Aquila, Marianna Scoccia e l'assessore alla Cultura della Regione Abruzzo, Luigi De Fanis.
La relazione sull'argomento in discussione è invece curata da Lia Giacristofaro, docente dell'università D'Annunzio di Chieti.

Cocullo, piccolo paese della valle del Sagittario, al confine con la Marsica, rivive quello che è definito uno dei riti più esoterici e attualmente oggetto di studio da parte delle comunità scientifiche internazionali.

Come sempre la festa religiosa si mescola al culto pagano, senza entrare in conflitti etno-antopologici che spesso hanno determinato la scomparsa di eventi analoghi.
L'inizio della festa è previsto alle 8.30 con l'arrivo, dalla provincia di Frosinone, delle compagnie di pellegrini di Atina e Sant'Elia.

A partire dalle 10 i serpari esibiscono da copione i rettili ai presenti, esorcizzando l'atavica paura che essi evocano nell'essere umano.

Contestualmente le damigelle, ragazze del posto in costume tipico, distribuiscono il "Ciambellato", dolce della tradizione cocullese.

Alle 11, al santuario di San Domenico, viene celebrata la messa officiata dal vescovo della diocesi di Sulmona e Valva, mons. Angelo Spina.

Il momento culminante, però, è l'uscita del Santo dopo la sua tradizionale "vestizione" a cura dei serpari. Il corteo religioso si snoda per le vie del paese fino a fare ritorno in chiesa, mentre dopo una collettiva colazione sull'erba i pellegrini ripartono dandosi appuntamento all'anno prossimo.

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