Riviezzo: «Mattarella? Segnale di vicinanza al nostro lavoro»

Il presidente del tribunale: le più alte cariche della giustizia saranno per un giorno tutte insieme nei nostri uffici

L’AQUILA. Per qualche giorno ha dovuto mettere da parte toga e codici e girare freneticamente per il tribunale, insieme agli addetti del suo staff, per trovare soluzioni ai problemi organizzativi per l’accoglienza al capo dello Stato che oggi verrà a inaugurare il palazzo di giustizia ristrutturato dopo sei anni dal sisma. Un lavoro frenetico e davvero insolito per un alto magistrato che non sarebbe cosa da poco nemmeno per chi di mestiere organizza eventi di questo livello.

Ma Ciro Riviezzo, ex massimo responsabile dell'Anm, da un paio di anni presidente del tribunale dell’Aquila, e prima ancora di quello di Lanciano, ha di che essere entusiasta per il significato di questa presenza .

«Si tratta di una visita che ci inorgoglisce e che rappresenta per noi un importante sostegno morale e sprone sotto due profili. Per l’attività giudiziaria che svolgiamo e per la ricostruzione con la riapertura di questi uffici giudiziari di via XX Settembre. E poi non dobbiamo dimenticare che in conseguenza della ricostruzione ora abbiamo molte vicende giudiziarie in più da trattare».

Si tratta, comunque, di un evento unico e di una giornata memorabile. Insomma L’Aquila, per una volta, sarà capitale della giustizia.

«Sì perché un capo dello Stato, almeno in Abruzzo, non era mai venuto in un palazzo di giustizia e tantomeno a inaugurarlo. Non credo, inoltre, che sia mai successo in questa regione che in un solo giorno si trovino in un tribunale, contemporaneamente, le più alte cariche della giustizia: oltre al presidente sono stati invitati il ministro della giustizia Andrea Orlando, il procuratore generale della Corte di Cassazione, il presidente delle sezioni unite dello stesso organismo oltre, ovviamente, ai vertici della giustizia abruzzese. Tra gli invitati anche il dottor Giovanni Canzio, che fu presidente della Corte d’appello dell’Aquila nel periodo immediatamente successivo al sisma del 2009 prima di andare a Milano».

Ma in tutto quante persone saranno nell’aula magna?

«In tutto dovrebbero esserci 250 persone, comprese le autorità locali civili e religiose e lo staff del presidente della Repubblica».

In questi giorni c’è stato un via vai frenetico di operai che hanno arredato per bene il palazzo per l’evento e sistemato impianti. Sono spuntati anche dei grossi monitor e cartelli.

«Sono stati completati gli ultimi ritocchi e portati arredi e strumenti che ci aiuteranno a lavorare meglio. Cose che resteranno qui e che non sono state poggiate temporaneamente per l’occasione per fare bella mostra».

Com’è, attualmente, la situazione logistica a palazzo di giustizia?

«Abbiamo avuto dei problemi di spazio innegabili nella sede provvisoria di Bazzano ma ora, dopo cinque anni, le cose sono migliorate non poco rispetto a prima».

Ma non basta per poter dire di stare al meglio.

«Siamo in attesa che venga completato un nuovo corpo di fabbrica in zona che dovrebbe essere pronto tra un anno. Allora le cose cambieranno in modo sostanziale».

Tra qualche anno ci sarà l’accorpamento degli uffici giudiziari di Avezzano e Sulmona con quelli dell’Aquila e qualche problema potrebbe esserci, visto che probabilmente la deroga all’unificazione degli uffici scadrà e non ci saranno proroghe.

«Questo dovrebbe avvenire tra tre anni e, comunque, non sono decisioni che prendiamo noi, ma spetta al Parlamento. Le strutture attuali non basteranno. Il problema verrà risolto utilizzando altri corpi di fabbrica. Una soluzione comunque si troverà nell’ambito della cittadella giudiziaria».

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