Rivisondoli, in 5mila per la magia del presepe / VIDEO

La piana innevata regala uno scenario fiabesco, turisti dall’Abruzzo e da altre regioni. Prima volta del vescovo Fusco

RIVISONDOLI. Uno scenario che non si era mai visto prima, con oltre un metro di neve a fare da splendida cornice a un’edizione del presepe vivente di Rivisondoli da ricordare. Cinquemila turisti, provenienti anche da fuori regione, hanno sfidato il freddo pungente per assistere al mistero della Natività che si è ripetuto per la 68esima volta nella magica piana di Pié Lucente. E lo spettacolo non ha deluso nessuno, nemmeno il vescovo Michele Fusco che assisteva per la prima volta al Presepe vivente più antico d’Italia. «Sono stato assai colpito da questa rappresentazione della Natività, resa piena di fascino per le sue movenze, per il suo raccoglimento e anche per la cornice naturale nella quale avviene», ha commentato il vescovo di Sulmona-Valva.

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Il presepe vivente è storico, ma il fascino è come la prima volta
La Natività nella piana di Rivisondoli (di Claudio Lattanzio)

 

Protagonisti sono stati Mariavittoria Di Battista, di Castel di Sangro, nei panni della Madonnina, Luca Acconcia, di Castelvecchio Subequo, San Giuseppe, e Leon Monaco, ultimo nato del 2018 a Rivisondoli, come da tradizione è stato Gesù bambino. Angelica Delle Donne di Roccacinquemiglia ha interpretato l’Angelo della capanna e Agnese Sciarra, romana ma originaria di Rivisondoli, è stata la Madonna dell’Annunciazione. Come sempre suggestivi i quadri della rievocazione del mistero della Natività, tratta dal Vangelo. Momenti scanditi dalla voce narrante di Luca Ward, che hanno creato un’atmosfera unica e coinvolgente.

Tra le centinaia di figuranti erano presenti anche la Compagnia delle tradizioni teatine, l’associazione Camminando insieme, entrambe di Chieti, e l’associazione degli zampognari di San Polo Matese con la voce solista Maria Emanuele. Soddisfatti anche il parroco di Rivisondoli, don Daniel Cardenas, e il sindaco del paese, Roberto Ciampaglia. «Quest’anno abbiamo voluto che il presepe rappresentasse un momento di forte unità del nostro territorio, facendo comunione tra Rivisondoli e l’Alto Sangro, con Sulmona, la Valle Peligna e la Valle Subequana», ha sottolineato don Cardenas, «poi il presepe rappresenta un grande messaggio di fede e di speranza, proprio del Natale. Il nostro presepe vivente, il più antico d’Italia, si afferma sempre più come evento di grande rilievo e di sempre più forte attrattiva per tanti turisti che attraverso questa esperienza vivono in modo suggestivo la rievocazione della Natività e godono della bellezza del nostro paesaggio naturale e della ricchezza delle altre risorse del nostro territorio». Diversi automobilisti sorpresi dalle strade innevate non sono riusciti a raggiungere Rivisondoli.
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