L'AQUILA

Ruba borse e cellulari durante la movida: preso 

Nei guai un giovane segnalato dalle vittime e poi fermato dai carabinieri. L’episodio in piazza Duomo. La refurtiva è stata quasi del tutto recuperata

L’AQUILA. Tre borse ben accessoriate, altrettanti smartphone, un po’ di denaro contante e un portafogli. Questo sarebbe stato o il bottino di una notte di mezza estate se l’intuito e il coraggio di una ragazza non avessero consentito un pronto intervento dei carabinieri e il fermo, per accertamenti, del presunto ladro. Ma andiamo con ordine. È venerdì notte e L’Aquila sta vivendo un’illusione ottica: con un gioco di luci e suoni, i locali Fratelli- il Bacaro e il bar gelateria Duomo sono riusciti a ricreare in poche decine di metri le suggestioni di una delle vie storiche della movida pre-sisma, a due passi da via Sassa. L’atmosfera è quella giusta e la temperatura anche, a fare il resto una selezione di musicale dagli evergreen degli anni Ottanta in avanti, accompagnati dalle improvvisazioni di Alex Di Rocco, pifferaio magico del sax. Tutto liscio fino a quando il vocalist di quella che era diventata una sorta di “dance hall “sotto le stelle, non viene raggiunto da una bella ragazza che riconsegna un bancomat trovato nei pressi della consolle del dj. Il proprietario della carta, nel recuperarla, si accorge che qualcosa non va: fruga nella tasca della giacca e in effetti manca il portafogli. Quasi contemporaneamente, un gruppo di ragazzi si rende conto che altri effetti personali sono spariti. Inizia la ricerca tra i vicoli di piazza Duomo. Da uno di questi, non molto lontano dal palazzo delle ex Poste centrali, spunta un giovane con una t-shirt bianca, ha delle borse in mano e dei modi di fare sospetti. Del resto – non che sia contro legge si intende – il ragazzotto si era già fatto notare per dei goffi tentativi di approccio nell’area dance. Una giovane di origine sarda, in giro anche lei alla ricerca della sua borsa, gli chiede cosa ci faccia in giro con quelle borse. Dal momento che le spiegazioni che ottiene sono contraddittorie cerca di trattenere il suo antagonista fino all’arrivo di rinforzi. Arriva anche una pattuglia di carabinieri che ricostruisce l’accaduto. Ma le cose sono tutt'altro che scontate, visto che il giovane sospettato, dall’accento del sud, continua a negare e cerca di smarcarsi, muovendosi verso il corso stretto. Tuttavia, è ancora la ragazza ad accorgersi che il dispositivo di geolocalizzazione del suo telefonino sembra quasi disegnare una mappa dei suoi spostamenti, almeno fino a quando la Sim non viene estratta. Altre persone vengono coinvolte nella ricerca e alla fine il giovane viene convinto a svuotare un borsellino che ha addosso. All’interno c’erano alcuni telefonini rubati, altre cose verranno rinvenute – anche dagli operatori ecologici – nell’area della piazza. Quasi tutta la refurtiva è stata recuperata e il presunto ladro accompagnato in caserma.
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