Ruba tartufi nel bosco di un privato: arrestato un giovane di Avezzano

Le incursioni a San Pelino riprese da alcune telecamere Fenomeno in crescita: inchiesta analoga a Sulmona

AVEZZANO. È stato arrestato per furto di tartufi grazie ai video girati durante le incursioni notturne. Si tratta di Guido Quattrocchi, 29 anni, di Avezzano, finito ai domiciliari con un ordine di custodia cautelare emesso su richiesta della Procura marsicana. È uno dei primi casi del suo genere, di certo il primo in Abruzzo.

L’operazione è stata eseguita dalla Forestale dopo controlli del comando provinciale, guidato da Nevio Savini, e della stazione di Avezzano. Secondo l’accusa, il giovane sarebbe entrato più volte all’interno di un fondo agricolo recintato, di proprietà di un avvocato del posto, e destinato a una tartufaia. Il professionista aveva più volte presentato delle denunce a causa dei continui furti di tartufi all’interno del proprio fondo. I forestali, nel corso di appostamenti e dei pedinamenti durati diverse settimane, sono riusciti a identificare il presunto responsabile. A tradire il ladro di “oro nero” sarebbero stati dei video girati sul posto.

Gli accertamenti hanno permesso infatti di fare luce sulle incursioni che avvenivano nella frazione di San Pelino, soprattutto durante la notte. Dalle immagini si vede il ladro che taglia la rete di protezione e, una volta dentro, non solo ruba i tartufi ma danneggia anche le preziose piante tartufigene.

Il giovane, con dei precedenti penali, è stato raggiunto a casa e arrestato, ottenendo gli arresti domiciliari. Si tratta del primo caso di arresto per furto dei prelibati tuberi neri. Infatti le tartufaie di bianco non sono ancora in grado di produrre quantità apprezzabili. La specie più coltivata e che ha dato i migliori successi produttivi è il tartufo nero pregiato. È stata tentata la coltivazione del bianco ma con esiti deludenti, mentre buoni risultati si sono avuti con il tartufo bianchetto e con il tartufo estivo.

A Sulmona, proprio in questi giorni, è in corso un’indagine legata a diversi furti in tartufaie private. Tale fenomeno criminale, quindi, sembra in aumento. Forse, in tempi di crisi, anche in conseguenza del significativo valore economico del prodotto in questione, è aumentata l’attenzione dei ladri nei confronti dei tartufi. Un altro fenomeno ancora preoccupante, legato sempre a questo prezioso alimento, è quello della guerra tra raccoglitori che spesso degenera in atti intimidatori, con tagli di pneumatici e danni alle auto di chi varca i confini territoriali altrui. Senza contare gli avvelenamenti dei cani.

Pietro Guida

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