Rubata reliquia di Papa Wojtyla alla Jenca

Furto al santuario, i ladri hanno portato via anche un piccolo crocifisso. L’arcivescovo Petrocchi: sono sconcertato

L’AQUILA. Il santuario di San Pietro della Jenca è stato violato da ladri sacrileghi i quali hanno portato via una reliquia di Papa Giovanni Paolo II, che verrà canonizzato il 27 aprile insieme a un altro grande pontefice, Giovanni XXIII.

Il furto è stato scoperto da Franca Corrieri, figlia di Pasquale, fondatore dell’associazione culturale San Pietro della Jenca che ha avviato da anniuna serie di attività per la promozione turistica del luogo santo. La donna, che era lì insieme al marito, ha notato casualmente che era stata segata l’inferriata della finestra laterale e ha subito intuito cosa fosse successo. Ha poi chiamato il parroco don Luigi e i carabinieri.

Si tratta di un furto inquietante per una serie di ragioni. Infatti i ladri hanno portato via solo la reliquia, ovvero un batuffolo di ovatta impregnata del sangue del pontefice scomparso nel 2005, e un crocifisso di non grande valore. Appare strano, secondo fedeli e investigatori, il fatto che i ladri abbiano tralasciato la cassetta con le offerte e non siano nemmeno entrati in sagrestia dove comunque avrebbero potuto prendere oggetti di maggior valore.

Il furto non è recentissimo. Infatti non sono state notate impronte sulla neve caduta nella notte tra sabato e domenica per cui il colpo deve essere stato commesso in una delle due notti precedenti. Che i ladri non puntassero a prendere soldi lo si evince anche dal fatto che hanno avuto tutta la notte per agire indisturbati visto che il santuario si trova in una zona isolata. Per cui le circostanze non hanno di certo messo fretta ai malviventi i quali hanno segato le piccole sbarre con una smerigliatrice e poi hanno rotto il vetro.

Nel pomeriggio di ieri c’è stato un sopralluogo dei carabinieri della stazione di Assergi con l’intento di ricostruire in modo ufficiale la dinamica del fatto, per quanto già ormai nota, e fare indagini di polizia scientifica al fine di reperire possibili impronte o orme e vedere se i ladri hanno commesso qualche errore. «Secondo me si tratta di un furto su commissione», commenta Pasquale Corriere. «Non vedo altre motivazioni dietro a questo gesto infame».

La reliquia di Papa Wojtyla, come informa la signora Corrieri, è una delle quattro presenti al mondo. Una si trova in una chiesa di Roma, un’altra sempre a Roma ma è itinerante e la terza si trova in una città del Nord Italia.

La reliquia fu donata al santuario il 7 agosto del 2011 dal cardinale Stanislaw Dziwisz al termine di una cerimonia. Esiste anche un attestato cartaceo che certifica l’autenticità del reperto il cui contenitore fu donato da Luigi Lombardo.

La notizia è stata poi comunicata dall’assessore al Turismo Lelio De Santis all’arcivescovo Giuseppe Petrocchi, il quale si è detto «sconcertato e incredulo» per quanto avvenuto. Del resto il culto per Giovanni Paolo II è considerevole e lo sarà ancor di più con la canonizzazione di aprile.

Non a caso l’amministrazione comunale, al fine di instradare bene i fedeli, ha provveduto a far installare due cartelloni autostradali che pubblicizzano la presenza del santuario alle falde del Gran Sasso.

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