Rubati 5 chilometri di cavi di rame

Cerchio, colpo nella centrale solare in costruzione: bottino di 80mila euro

CERCHIO. I ladri di "oro rosso" non vanno in vacanza e nella notte riescono a rubare cinque chilometri di cavi di rame dall'impianto fotovoltaico in costruzione nel comune di Cerchio. Un colpo da professionisti che ha fruttato un bottino di oltre 80mila euro.

Un'azione ben studiata, forse opera di una banda. I ladri sapevano di agire all'interno di quello che diventerà il più grande impianto della Marsica per la produzione di energia solare. E sapevano che la zona è isolata - anche se non molto distante dalla trafficata Tiburtina Valeria e dalla Circonfucense - e non sempre la sorveglianza è elevata. Di certo per compiere il furto c'è voluta quasi una notte di lavoro.

La centrale fotovoltaica si trova in località "La Cona", nel territorio comunale di Cerchio. Ed è da qui che i ladri sono riusciti a far sparire cinque chilometri di cavi. Il colpo, sul quale stanno indagando i carabinieri della stazione di Cerchio e della compagnia di Avezzano, agli ordini del capitano Michele Borrelli, ha fruttato un bottino di oltre 80mila euro.

I malviventi sono riusciti ad aprire i pozzetti e a sfilare tutti i fili in rame. Quelli che avrebbero dovuto collegare i pannelli solari alla futura centrale di distribuzione dell'energia elettrica. Quasi certamente per portare via i cavi, pesanti svariati quintali, la banda di ladri si è servita di un camioncino. I lavori dell'impianto fotovoltaico sono iniziati da poco.

L'opera ha richiesto un investimento di 18 milioni di euro.

Il Comune di Cerchio beneficerà di 180mila euro all'anno per 20 anni. Il progetto prevede la realizzazione di due unità denominate "Cerchio 2" e "Cerchio 3" su una superficie complessiva di 50mila metri quadrati. L'impianto, su terreni incolti, sprigionerà una potenza di 5 megawatt. Nella realizzazione della centrale solare sono impegnate 80 persone, tra tecnici e operai.

Ad accorgersi del furto, al mattino, sono stati proprio i tecnici dell'impresa che sta eseguendo i lavori per la realizzazione dell'impianto.

I carabinieri hanno avviato le indagini per cercare tracce utili all'identificazione dei ladri. Ma al momento non ci sono indizi significativi o testimonianze che possano portare gli inquirenti verso una precisa pista. I cavi di rame verranno sicuramente piazzati sul mercato della ricettazione. Il prezzo del metallo continua a essere molto elevato e anche per questo i colpi si susseguono.

Ad aprile di quest'anno circa 20 quintali di cavi di rame sono stati portati via dalla linea dell'alta tensione della Rete ferroviaria italiana. Il colpo è stato messo a segno tra Aielli e Anversa degli Abruzzi, in un tratto di una ventina di chilometri. Si tratta di una linea secondaria che alimenta i binari. Nessun disagio per i treni, ma un bel bottino per i ladri.
(ha collaborato Mario Lucci)