Ruby, il prete anti-Arcore finisce su El Paíse per gli spagnoli diventa un "eroe civile"

Un "eroe civile", coraggioso e lucido. Così il blog del giornale spagnolo El Paìs, Vaticalia, definisce don Aldo Antonelli, prete di Antrosano (L'Aquila) che protesta contro lo "scandalo Ruby e il silenzio della Chiesa". Per farlo ha affisso nel portale della chiesa un manifesto a lutto (le foto) e ha celebrato una messa di protesta contro Berlusconi

AVEZZANO. Un «eroe civile», coraggioso e lucido. Così il blog del giornale spagnolo El Paìs, Vaticalia, definisce don Aldo Antonelli. Arriva anche nel Paese iberico la fama del parroco di Antrosano ormai conosciuto per la sua singolare protesta contro lo «scandalo Ruby e il silenzio della Chiesa». Il parroco aveva annunciato uno «sciopero della messa» affiggendo dei manifesti a lutto sui portoni delle chiese della frazione avezzanese.

Il «coraggio» di don Aldo vola oltralpe attraverso il blog del quotidiano spagnolo curato dal corrispondente da Roma per El Paìs, Miguel Mora. Nell'articolo, pubblicato il 23 gennaio, viene citato il Centro ripercorrendo le varie tappe della protesta del prete. Don Aldo aveva inviato a 60 parroci di tutt'Italia un messaggio in cui annunciava: «Sto maturando la decisione di non celebrare la messa domenica prossima (il 23 gennaio scorso ndr)», e chiedeva ai suoi colleghi di affiancarlo nel «tenere le porte chiuse delle chiese contro il degrado della politica».

Il blog di El Paìs ripropone una foto del parroco davanti al manifesto a lutto: «Rapido e svelto, don Aldo non ha tardato nemmeno 24 ore dal momento in cui si è venuti a conoscenza dell'inchiesta della Procura di Milano sul presunto sfruttamento della prostituzione e sulla presunta consussione del "sultano di Arcore", per lanciare la proposta di chiudere la chiesa per protestare contro "la complicità della Chiesa con la politica sporca"».

Il gesto del prete di Antrosano, secondo Vaticalia, è un esempio delle «forze vive della sua terra». «In un altro luogo dell'Abruzzo», ricorda infatti il giornalista nel blog, «il vescovo di Chieti, Bruno Forte, ha parlato dello scandalo di Arcore ha parlato dello scandalo di Arcore con maggiore chiarezza di quanto non abbia fatto il segretario di Stato vaticano». Nonostante lo sciopero della messa domenica scorsa non ci sia stato - don Aldo ha celebrato la sua funzione accogliendo i consigli del vescovo di Avezzano, Pietro Santoro - il dibattito intorno alla sua protesta continua.

Lo storico marsicano Romolo Liberale ha inviato una lettera al Centro in cui sostiene la posizione di don Aldo appoggiando la sua «protesta per il silenzio delle gerarchie vaticane sull'immondo spettacolo che si consuma nelle ricche ville di chi ci rappresenta in Italia e all'estero». Solidarietà nei confronti di don Aldo viene espressa anche dall'Idv. Il responsabile per la Marsica, Antonello Santilli e la responsabile Donne Idv per l'Abruzzo, Lucia Proto, condividono le proteste del parroco, «legittime e fondate». «Chi più di un prete, il cui compito è proprio quello di curare le anime», chiede Santilli, «ha diritto a esprimere pareri e a indignarsi per ciò che in questi giorni è sulle prime pagine di tutti i giornali?». La coordinatrice regionale Donne Idv si dice, invece, «colpita dagli attacchi che politici locali fanno a un sacerdote che prende posizione contro lo scempio dell'onestà e della correttezza morale. Sono donna, moglie e madre e mi sento disonorata e infangata».

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