Sabetti in cella, attesa per l’interrogatorio

L’imprenditore ritenuto la mente di un giro di tangenti per appalti dell’Aeronautica militare

AVEZZANO. Sarà interrogato nei prossimi giorni, nel carcere di Roma, l’imprenditore avezzanese Giovanni Sabetti, arrestato dai carabinieri del comando tutela ambiente al termine di un’inchiesta su presunte mazzette per l’aggiudicazione di appalti all’interno di diverse basi dell’Aeronautica. Secondo i militari del Noe del colonnello Sergio De Caprio, il “Capitano Ultimo” che arrestò Totò Riina, sarebbe l’imprenditore avezzanese la mente di un’associazione per delinquere – composta da militari, dipendenti civili della Difesa e imprenditori – che avrebbe “inquinato” le gare d’appalto in diverse basi dell’Aeronautica militare. L’indagine avrebbe permesso di «evidenziare un grave e concordante coacervo indiziario che vede Sabetti promotore di un sodalizio che, con pervicace sistematicità, ha permesso l’assegnazione in modo illecito di appalti all’interno di strutture militari». Sarebbe lui, dunque, il promotore dell’associazione che lucrava sugli appalti militari. Il filone d’indagine è partito dall’inchiesta condotta dalla Procura di Napoli sulla Cpl Concordia, la cooperativa modenese al centro, per gli inquirenti, di un sistema corruttivo messo in piedi da alcuni suoi vertici. La Procura di Velletri, che ha coordinato le attività investigative, sottolinea come l’indagine, sviluppata dal settembre 2014 al novembre 2015, abbia permesso, «grazie a prolungate intercettazioni ambientali e telefoniche e all’installazione di dispositivi di registrazione audio-video negli uffici interessati, di delineare compiutamente l’operatività dell’associazione per delinquere, capeggiata da Sabetti». Non è la prima volta che l’imprenditore 45enne di Avezzano finisce nei guai: qualche anno fa era stato indagato per i presunti fondi neri, attraverso sponsorizzazioni, alla Valle del Giovenco calcio.

Magda Tirabassi

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