Santilli: quella discarica l’abbiamo chiusa noi

Il sindaco sottolinea «le azioni del Comune» e sostiene il Noe: ma non siamo la Terra dei fuochi

CELANO. È andato sul posto e si è messo a disposizione. Il sindaco Settimio Santilli – che di professione è dirigente dell’Ama di Roma, il più grande operatore in Italia nella gestione integrata dei servizi ambientali – è stato assessore comunale all’Ambiente del Comune di Celano con la giunta Piccone. «In riferimento al sequestro eseguito dai Noe di Pescara dell’area di circa 43 ettari di estensione, contigua alla ex discarica di San Marcello», dichiara Santilli, «va precisato che la suddetta area interessa i terreni che furono oggetto di attività estrattiva per la realizzazione del tratto autostradale della A/25 e che poi nel corso degli anni in parte sono stati trasformati dal Comune di Celano nella ex discarica di San Marcello, mentre il resto è di natura privata, come rilevato nel corso delle indagini. Per eseguire indagini più approfondite sulla natura degli stessi rifiuti i Noe effettueranno già nei prossimi giorni indagini geologiche più approfondite e proprio per questo ci siamo resi disponibili ad eseguire tutte le azioni possibili in merito».

Il Comune di Celano ha affidato la tutela dei suoi interessi all’avvocato Antonio Milo. «Prima di parlare di nuova terra dei fuochi e causare ulteriori danni all’economia dell’intero territorio», precisa, «è necessario aspettare lo svolgimento delle indagini da parte delle autorità preposte, alle quali abbiamo già assicurato la nostra più ampia collaborazione. Tuttavia, in qualità di sindaco e di ex assessore all’Ambiente ritengo necessario precisare tutte le attività che nel corso dell’ultima amministrazione, e mai nelle precedenti, sono state eseguite nella medesima area: la chiusura e il rispristino ambientale della discarica di San Marcello; la realizzazione in un’area limitrofa a questa, di uno dei primi Centri di raccolta di rifiuti differenziati dell’intera Marsica;la presentazione in Provincia del progetto inerente la chiusura e la messa in sicurezza della discarica per inerti; la chiusura, più volte effettuata, degli accessi proprio a tale area, al fine di evitare potenziali sversamenti di rifiuti;il posizionamento di fototrappole di sorveglianza, in seguito oggetto di furti ed atti vandalici e la continua asportazione dei rifiuti più visibili abbandonati nell’area, con ingenti spese di smaltimento dei medesimi».

«Ben venga quindi», conclude Santuilli, «l’azione intrapresa dai Noe, utile a fare ulteriore chiarezza nella vicenda e a punire coloro che si sono resi protagonisti di tali azioni incivili, in una realtà locale che ha mostrato invece tutto il suo senso civico e la sensibilità ambientale con il 65% di raccolta differenziata raggiunto già dal 2013, con l’avvio dei corsi di formazione ambientale nelle scuole materne, a dimostrazione dell’impegno e del cambio di rotta intrapreso dal sottoscritto in merito alla salvaguardia dell’ambiente».

©RIPRODUZIONE RISERVATA