Sassa, primo polo didattico con una sede unica 

Nella frazione sorgeranno scuola d’infanzia, primaria e secondaria di primo grado Il masterplan prevede una spesa di 6,5 milioni. Il progetto scelto tra 5 candidati 

L’AQUILA. Sarà il primo polo scolastico della città, che riunirà in un’unica area, nella frazione di Sassa, scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado, attualmente dislocate su varie sedi provvisorie. Il progetto verrà scelto tra i 5 finalisti del concorso internazionale di progettazione denominato “La scuola che vorrei”, selezionati tra ben 102 proposte.
L’opera, il cui importo supera i 6,5 milioni di euro, è frutto di un percorso partecipativo, coordinato dall’archistar Mario Cucinella, con il coinvolgimento degli stessi studenti, delle famiglie, dei docenti e della popolazione locale. Il Masterplan è stato redatto dallo studio professionale di Cucinella, con il supporto di ActionAid International Italia e dell’associazione “ViviamolAq”. I 5 progetti finalisti, scelti da una commissione composta da membri esterni ed interni del Comune, sono stati inseriti in una graduatoria provvisoria, dalla quale uscirà, dopo le verifiche amministrative, l’elaborato vincente. Alla presentazione delle ipotesi progettuali hanno partecipato, ieri, nell’Auditorium disegnato da Renzo Piano, il sindaco Pierluigi Biondi, il direttore scolastico regionale Antonella Tozza, il dirigente scolastico dell’istituto comprensivo Gianni Rodari, Monia Lai, i presidenti degli ordini provinciali degli Ingegneri e degli Architetti, rispettivamente Pierluigi De Amicis e Giuseppe Tempesta, l’architetto Valeria Baglione in rappresentanza di Mètis Community Solutions, cooperativa nata dal lavoro di ActionAid sul territorio. «In questo concorso», ha affermato il sindaco Biondi, «si sono confrontate molte creatività ed è la strada giusta per una ricostruzione “intelligente” della città, in cui confluiscano idee nuove, ripensamento degli spazi, tecnologie all’avanguardia». Il direttore Tozza ha spiegato che «la scuola non è soltanto l’edificio, ma tutto quello che ruota intorno all’edificio», e ha auspicato una futura collaborazione con il Comune, «in vista di un dimensionamento dell’edilizia scolastica adeguato alle attuali esigenze. Quando mi sono insediata, lo scorso settembre, sono rimasta meravigliata del fatto che molte scuole fossero ancora dislocate nei Musp». La preside Lai ha ricordato «il percorso di cittadinanza attiva, in cui gli alunni sono stati protagonisti, immaginando la scuola che desideravano». E quella di Sassa sarà una scuola «pensata per noi, ma anche per i ragazzi che verranno dopo di noi», ha sottolineato Leonardo Irti, uno degli alunni della Rodari.
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