Il poeta Dylan Thomas

Scanno: eredità del poeta contesa, in 4 a processo 

Vendita dell’abitazione di Dylan Thomas in riva al lago: contenzioso sui proventi

SCANNO. Si è chiuso con il rinvio a giudizio dei quattro imputati la vicenda giudiziaria sull’eredità contesa del poeta gallese Dylan Thomas che per un lungo periodo della sua vita visse a Scanno, comprando anche una casa in riva al lago. Si tratta di Angelo Paletta di Scanno, Raffaele Gentile di Villalago, Maria Antonio Gatta di Villalago e di Florence Louise Barret Brentnall. I quattro sono accusati a vario titolo di circonvenzione d’incapace e di appropriazione indebita. A rivolgersi alla giustizia era stato Francesco Fazio,(tutelato nel procedimento dagli avvocati Aldo e Gaetana Di Ianni), figlio di seconde nozze di Kathleen Mc Namara, moglie del poeta Dylan Thomas, il quale sosteneva di essere stato estromesso dall’eredità dopo la morte del fratellastro Thomas Colm Garan Dylan, avvenuta a Sulmona il 15 dicembre del 2012.

L'ex casa del poeta in riva al lago

Quest’ultimo viveva a Scanno nella casa che la madre, Kathleen McNamara aveva edificato dopo la morte di Dylan nei luoghi nei quali aveva vissuto con il marito. Acquistò un terreno che si affaccia sul lago di Scanno e costruì una casa. Successivamente si trasferì a Roma dove conobbe un altro uomo dal quale ebbe il quarto figlio che ora si contende l’eredità con la moglie australiana del fratellastro. Casa che venne venduta subito dopo la morte di Thomas Colm Garan Dylan, senza il coinvolgimento del fratello Francesco Fazio. Il contenzioso tra gli eredi del poeta gallese si è sviluppato proprio attorno ai proventi della vendita della casa, oltre 126mila euro in assegni che la Procura di Sulmona avrebbe riconsegnato, con un atto, illegittimo secondo la Suprema corte, alla moglie di Thomas Colm Garan Dylan che subito dopo la morte del marito si trasferì in Australia suo Paese d’origine. Angelo Paletta è accusato di aver abusato dello stato di grave infermità di Thomas Colm Garan Dylan, ottenendo un indebito profitto inducendolo a sottoscrivere una delega in proprio favore al fine di ritirare la somma di 126 mila euro, poi consegnata a Louise Barret Brentnall, la quale si era dichiarata unica erede dopo la morte del marito. Raffaele Gentile e Antonio Gatta sono invece accusati di essersi appropriati, prelevandoli dalla casa del poeta gallese, di arredi, libri, fotografie, manoscritti e altri documenti di alto valore storico. La prima udienza si terrà il 3 luglio davanti al giudice Giuseppe Ferruccio. (c.l.)
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