l'emergenza

Sciatore di 52 anni muore nelle montagne di Scanno

Dipendente del Comune e appassionato di escursioni, era atteso da alcuni amici in un rifugio in quota

SCANNO. Avrebbe dovuto essere una giornata da passare sugli sci, di quelle meravigliose che regala l’inverno quando sulle montagne di Scanno ci sono la neve e il sole.

E invece Cesidio Caranfa, di 52 anni, dipendente del Comune di Scanno, dove era da tempo responsabile dell’ufficio Anagrafe, partito con gli sci in spalla alle 9,30 dalla base degli impianti sciistici di Monte Rotondo a Scanno, non è più tornato a casa. A trovarlo, privo di vita, con ogni probabilità stroncato da un infarto, sono stati i soccorritori intervenuti subito dopo essere stati allertati dalla Compagnia dei carabinieri di Castel di Sangro in seguito alle segnalazioni degli amici.

A trovarlo, nella neve, in località “La Navetta”, sono stati, nello specifico, una squadra del Corpo nazionale Soccorso alpino e speleologico, una del Soccorso alpino della Guardia di Finanza, intervenuti ormai quando il sole era tramontato insieme ai vigili del fuoco e alla Forestale. Nel gruppo che ha notato lo sfortunato escursionista anche alcuni suoi cari amici.

A dare l’allarme, alle 18,30, dopo aver atteso inutilmente una risposta ai tanti messaggi al cellulare inviati nel corso della giornata, una persona che lo aspettava a Scanno e un gruppo di escursionisti compagni di tante uscite con gli sci. Partito la mattina dagli impianti, Caranfa aveva appuntamento con loro al “Rifugio del Campo”, a oltre 1.700 metri di altitudine, per una giornata di scialpinismo sotto al sole. Gli amici lo hanno aspettato per un po’, senza capire i motivi del ritardo: difficile contattarlo perché in quelle zone avere comunicazione con i cellulari è praticamente impossibile. Ma nessuno poteva pensare al peggio, visto che, appena partito, a ridosso degli impianti, si era fatto un autoscatto condiviso subito con gli amici sulla messaggeria mentre alle 13,30 aveva risposto a un messaggio con un’amica, al quale aveva detto: «È tutto ok». E aveva anche telefonato al gruppo avvisando dell’arrivo. Caranfa conosceva le montagne di Scanno, era uno sportivo a tutto campo: amava sciare e camminare in montagna, ma anche quella della mountain bike era una passione importante. Faceva parte dell’associazione Mtb di Scanno. Resta da ricostruire la dinamica. Lascia una figlia di 22 anni. Il sindaco Pietro Spacone esprime il cordoglio di tutta la comunità.

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