Scrutatori e spartizioni politiche

L’AQUILA. «L’Aquila che vogliamo non ha partecipato e non parteciperà mai a spartizioni di partito, tanto meno ai desolanti spettacoli visti in queste ore: tristi manuali di gestione del potere». Il...

L’AQUILA. «L’Aquila che vogliamo non ha partecipato e non parteciperà mai a spartizioni di partito, tanto meno ai desolanti spettacoli visti in queste ore: tristi manuali di gestione del potere». Il riferimento è alla nomina degli scrutatori per le elezioni politiche. «Addirittura ancora più insulse», afferma il capogruppo Vincenzo Vittorini, «sono le pantomime che hanno condito il post-assegnazioni. Il sindaco, che si vanta di essere uomo di partito, sa da tempi immemori quali sono i metodi che si innescano a ridosso di un’elezione. Sarebbe stato sufficiente che avesse proposto l’idea, che solo ora sbandiera su Facebook, nelle sedi opportune. Invece si confonde ancora una volta un importante canale di comunicazione con le sedi preposte alla rappresentanza e all’amministrazione reale della città. Purtroppo per il sindaco però non siamo a Cityville; siamo all’Aquila, un capoluogo di regione. Quindi sarebbe stato opportuno che con congruo anticipo egli avesse fatto la sua bella proposta alla conferenza dei capigruppo in consiglio».

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