Scurcola, deve scontare la pena per un abuso edilizio: arrestato

SCURCOLA . Nell’Italia delle pene con lo sconto, patteggiate o addirittura mai eseguite, c’è chi finisce agli arresti per un abuso edilizio. I carabinieri di Scurcola Marsicana hanno sottoposto un 65enne di Scurcola Marsicana agli arresti domiciliari, in esecuzione di un provvedimento emesso dal tribunale di Avezzano. L’uomo si era reso responsabile di un abuso edilizio nel 2008. In seguito alla condanna emessa a suo carico, il tribunale ha disposto la detenzione domiciliare per l’espiazione della pena di 14 giorni di arresto e 8.000 euro di ammenda. Dopo le formalità di rito, l’arrestato è stato sottoposto al regime degli arresti domiciliari nella sua abitazione a Scurcola.

Un caso limite, forse unico, perché in rete si trovano tanti casi giudiziari “strani” ma pochi che rappresentino un diretto. A Palermo, nel settembre dello scorso anno, la Guardia di finanza ha sequestrato in un negozio cinese 17 mila articoli contraffatti tra giocattoli, accendini, portachiavi con i marchi falsi di famose marche. Il proprietario è stato solo denunciato. È invece costata caro il download illegale da internet e la successiva messa in vendita di film, musica e programmi per pc a un uomo di Isernia. Gli agenti della polizia postale lo hanno “punito” con 340 mila euro di multa, ma per lui nessun arresto.

Il rapporto, a volte sproporzionato, tra reati e pene non riguarda solo l’Italia. Un caso limite si è verificato qualche anno fa in Belgio. Protagonista un cittadino della Guinea Bissau fuggito in Belgio e in attesa di estradizione in Grecia. Alle autorità belghe aveva chiesto asilo politico, sostenendo di essere a forte rischio di violenze e maltrattamenti nel paese ellenico. Ma l’ufficio immigrazione non ha accettato la richiesta e ha reso operativo l’espatrio. L’uomo ha rifiutato il trasferimento ed è finito in carcere. Insomma, in belgio “manette” facili per una mancata estradizione, in Italia per un abuso edilizio. (v.d.f.)

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