Sgarbi boccia la «città della cultura 2019»

Il critico d’arte: non ci sono le condizioni. E sulle new town dice: sono state una grande cretinata

L’AQUILA. «Non credo che L’Aquila riesca a diventare capitale europea della cultura». In città per partecipare all’iniziativa «La primavera della cultura» in programma al Palazzetto dei Nobili, Vittorio Sgarbi non lascia molte speranze alla candidatura. E questo con buona pace del comitato istituito a sostegno dell’impresa di vedere nel 2019 il capoluogo come punto di riferimento continentale delle istituzioni culturali. Il critico d’arte ha aperto la seconda giornata della rassegna dedicata all’arte e alla storia aquilana e organizzata dalla Edizioni L’Una. Sgarbi ha fatto notare che «per ospitare l’evento dovrebbero esserci le strutture necessarie per ricevere la gente. Diventare Capitale della cultura vuol dire organizzare una sorta di Expo con convegni e concerti, ma qui la gente dove la metti? Non ci sono alberghi. La scelta dell’Aquila sarebbe, allora, solo paternalistica, analogamente a quanto successo con il G8 che fu dirottato dalla Maddalena».

Non usa mezze parole nel valutare le potenzialità di altre città candidate, da Bergamo a Matera. «Venezia ad esempio», sottolinea, «ma quelli lì li conosco io: sono troppo c.... e si lasceranno scappare l’occasione». L’arrivo in via Camponeschi, tra le transenne della zona rossa, è l’occasione per confrontarsi con la stampa sull’idea di ricostruzione. «È uno scenario desolante», ha spiegato, «e dispiace vedere che le cose non cambiano dopo quattro anni». Sgarbi ha detto la sua sulla governance e sui fondi a disposizione. Il critico ha parlato anche dell’annosa polemica su presenza e assenza dei fondi per la ricostruzione. «Ero rimasto alle dichiarazioni del ministro Fabrizio Barca che diceva che i soldi c’erano», spiega. «Evidentemente si alzano la mattina e dicono una cosa, e poi ne dicono un’altra. Tanto adesso avremo un nuovo governo e dovremo fare i conti con questo». Bocciate anche le new town, definite «una grande cretinata» in quanto «Berlusconi aveva buone intenzioni ma non era la cosa giusta da fare perché hanno allontanato la gente da luoghi dove non tornerà». Nell’incontro moderato da Emanuela Cossetti, Sgarbi ha parlato del suo libro «Nel nome del Figlio. Natività, fughe e passioni» davanti agli studenti del liceo Artistico, liceo Classico e del liceo Linguistico. In sala anche Carlo De Matteis, presidente Edizioni L’Una e curatore dell’opera «L’Aquila magnifica citade», oltre a Michele Maccherini, docente di Storia dell’arte moderna.

Fabio Iuliano

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