VIETATO IRRIGARE NEI WEEK END

Siccità, pugno duro del prefetto

Predisposti controlli rigorosi per far rispettare le ordinanze

AVEZZANO. Riunione in Prefettura all’Aquila per affrontare la crisi idrica nel Fucino. Oltre al prefetto Giovanna Maria Iurato hanno partecipato il presidente del Consorzio di bonifica Ovest-bacino Liri-Garigliano-Avezzano, alcuni sindaci dei Comuni dell’area ed i rappresentanti delle forze di polizia. La carenza di precipitazioni piovose ha determinato un impoverimento delle falde acquifere, diminuendo la portata dei canali di irrigazione del Fucino, dove sono operanti numerose aziende agricole. Il Consorzio – ente gestore della canalizzazione idrica dell’intero bacino del Fucino», fanno sapere dalla Prefettura «ha dovuto attivare l’emungimento dell’acqua dai pozzi in falda, per sopperire all’abbassamento del livello d’acqua nella canalizzazione principale e garantire il flusso minimo vitale, soddisfacendo le zone alte del Bacino che, a causa del mancato apporto di acqua da torrenti e da sorgenti superficiali, hanno risentito immediatamente del problema irriguo».

«In considerazione del fatto che il perdurare delle attuali condizioni climatiche potrebbe determinare lo stato di secca dei canali, poichè il quantitativo di acqua potenzialmente integrabile è inferiore a quello normalmente prelevato dai produttori agricoli, il Consorzio di bonifica ha invitato i sindaci dei Comuni dell’area «a emettere apposite ordinanze, allo scopo di sospendere, fino a cessate esigenze, l’irrigazione dalle 12 del sabato alle 12 del lunedì». Nel corso dell’incontro in Prefettura, «sono state pianificate le attività finalizzate ad assicurare il rispetto delle citate ordinanze sindacali, che prevedono, in caso di violazioni del citato divieto, una sanzione amministrativa e la denuncia alla procura della Repubblica ai sensi dell’art. 650 del codice penale (Inosservanza dei provvedimenti dell’autorità).

Tutti i presenti hanno convenuto sulla necessità che il divieto in parola sia rispettato dagli agricoltori, allo scopo di evitare disparità fra gli stessi fino a quando terminerà lo stato di crisi idrica».