Sisma, la procura sta per indagare Bertolaso

La sua posizione può cambiare da testimone a inquisito dopo gli esposti contro di lui

L'AQUILA. La procura sta per indagare l'ex capo della Protezione civile Guido Bertolaso per omicidio colposo plurimo in relazione alla vicenda Grandi Rischi. L'Agenzia Ansa lo dà come avvenuto. Al Centro non risulta che questa intenzione sia già diventata un atto. La procura non commenta. L'iscrizione nel registro degli indagati è comunque un atto dovuto alla luce dell'esposto presentato dall'avvocato Antonio Valentini.

IL PROCEDIMENTO.
La vicenda ruota intorno alla denuncia dell'avvocato aquilano dopo la diffusione di una telefonata intercettata tra Bertolaso (foto grande) e all'ex assessore regionale Daniela Stati. Nella conversazione, del 30 marzo 2009, Bertolaso definiva la convocazione degli esperti «una operazione mediatica» e affermava che la riunione non era convocata «perché siamo spaventati o preoccupati, ma perché vogliamo tranquillizzare la gente». «Bisogna zittire qualsiasi imbecille», aveva detto Bertolaso alla Stati, «placare illazioni, preoccupazioni». L'intercettazione era tra quelle disposte dalla Procura della Repubblica di Firenze che stava indagando sul G8 della Maddalena, su grandi eventi e appalti, e che portò in carcere quattro persone e al coinvolgimento, come indagato, dello stesso Bertolaso. La conseguenza della iscrizione (che non equivale all'avviso di garanzia) è che Bertolaso potrebbe non essere più convocato in vista dell'udienza del prossimo 8 febbraio dove è prevista la sua audizione come testimone al processo ai sette componenti della commissione Grandi Rischi.

Il nuovo procedimento, che comunque verrà avviato, quasi certamente non potrà essere incardinato al processo già in corso pur trattando la stessa maniera. Si tratta di procedimenti in stadi troppo differenti per poterli unificare.

Negli uffici della procura ieri mattina c'é stato un summit coordinato dal procuratore capo, Alfredo Rossini: era stato il magistrato di turno, Stefano Gallo, a ricevere la denuncia di Valentini, mentre la nuova inchiesta è affidata al pm Fabio Picuti, quello che ha condotto le indagini sulla Commissione Grandi rischi di cui oggi si tiene un'udienza.

Alla polizia giudiziaria è stato affidato il compito di acquisire fisicamente la telefonata, che comunque è possibile ascoltare su internet. Ulteriori sviluppi si sapranno nell'udienza di oggi in cui saranno ascoltati Fabio Sabetta, dirigente della Protezione civile citato dal pm Picuti dopo un supplemento d'indagine suggerito da una parte civile, Antonello Ciccozzi, docente aquilano di antropologia culturale, entrambi testi del pm, e sei testimoni di parte civile chiamati dall'avvocato Fabio Alessandroni.

LA DENUNCIA.
Ma vediamo perchè l'avvocato Antonio Valentini (foto piccola) chiama il causa Bertolaso. «La condotta di Bertolaso», scrive nella sua denuncia, «ritengo che sia gravemente colposa vieppiù considerato il ruolo che all'epoca ricopriva tanto che nel colloquio intercettato la dottoressa Stati si sente in una posizione di sudditanza alla quale fa da contraltare il tono perentorio utilizzato dal prefato Bertolaso». «Non vi è dubbio», prosegue, «che il dottor Guido Bertolaso debba essere ritenuto responsabile di omicidio colposo in cooperazione con gli imputati del processo». Va anche aggiunto che lo stesso Valentini presentò la denuncia che poi ha portato al rinvio a giudizio dei sette componenti della commissione Grandi Rischi e che, prima ancora, chiese, senza ottenerlo, un confronto pubblico con Bertolaso sui temi della ricostruzione. Altri esposti dello stesso tenore stanno per essere presentati da alcuni legali su iniziativa di Rifondazione comunista.

INTERROGAZIONE.
Il deputato del Pd Giovanni Lolli ha presentato un'interrogazione al Presidente del Consiglio Mario Monti sull'intercettazione telefonica oggetto del procedimento. «Compito della Protezione civile» scrive Lolli «non è quello di tranquillizzare l'opinione pubblica, addirittura ricorrendo a operazioni mediatiche; al contrario, è quello di predisporre tutte le misure di prevenzione possibili tra le quali c'é anche quella di informare correttamente i cittadini e di renderli consapevoli dei rischi e dei comportamenti adeguati necessari. Il periodo di gestione della Protezione Civile diretta da Bertolaso e il tentativo che in quel periodo si è fatto di trasformarla in uno strumento politico-mediatico e addirittura in una Spa - sostiene Lolli - è certamente una pagina molto negativa e per alcuni versi inquietante della nostra storia recente». Lolli chiede di sapere «se il presidente del Consiglio sia informato di questa vicenda e, soprattutto, per sapere quale sia il modello organizzativo di Protezione civile sul quale questo governo ritiene di investire».

POLEMICA.
«Da presidente della Provincia non ho mai rassicurato la popolazione». E' la la risposta dell'assessore comunale Stefania Pezzopane alle dichiarazioni rilasciate dall'ex assessore regionale alla Protezione civile Daniela Stati. «Ho chiamato immediatamente a responsabilità la commissione grandi rischi» ha proseguito Stefania Pezzopane «ed ho considerato da subito quella conferenza stampa una ingerenza non scientifica che ha condizionato la popolazione. Non mi presterò a giochi ulteriori sulla pelle degli aquilani. Io, diversamente da lei, ho perso parenti e amici, persone che non rivedrò mai più. Diversamente da lei, quella notte, ero a casa con la mia famiglia, come tante altre famiglie aquilane perchè rassicurata. Io, diversamente da lei, da quella mattina non ho pensato ad altro che al riscatto della mia città. Mi auguro che quella telefonata diventi materia processuale». (g.g.)

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