Sisma, truffa da 12 milioni: due ai domiciliari Coinvolta la fondazione della Curia aquilana

Arrestati Fabrizio Traversi, 62 anni, di Roma, e il medico aquilano Gianfranco Cavaliere (36): avrebbero tentato di apropriarsi di 12 milioni di euro. I due sono l'ideatore e l'ex vice presidente della fondazione Abruzzo solidarietà e sviluppo, ente legato alla curia aquilana per la gestione dei fondi per il sociale destinati ai terremotati. Cinque gli indagati: c'è anche Mimmo Srour ex assessore regionale con Del Turco e proviniciale con Del Corvo. In corso gli interrogatori di garanzia dei due ai domiciliari

L'AQUILA. Nelle intercettazioni si paragonavano ai protagonisti del serial televisivo “Attenti a quei due” e il loro obiettivo era, secondo gli inquirenti, mettere le mani su 12 milioni di euro che il governo aveva stanziato per interventi urgenti nel sociale a favore dei terremotati aquilani. E per farlo avrebbero sfruttato il ruolo chiave che avevano nella fondazione Abruzzo solidarietà e sviluppo. Non una fondazione qualsiasi, ma un ente che fa riferimento alla curia aquilana nato per sfruttare questi fondi.

Due arrestati e cinque indagati. Ai domiciliari sono finiti in due: Fabrizio Traversi, 62 anni di Roma, ideatore ed ex segretario generale della fondazione dei vescovi, e il medico aquilano Gianfranco Cavaliere, 36 anni, ex presidente della stessa. I provvedimenti sono stati notificati questa mattina dai carabinieri. L’accusa è truffa ai danni dello Stato. Nell'inchiesta ci sono in tutto cinque indagati: Fabrizio Traversi, Gianfranco Cavaliere, Silvano Cappelli (sindaco di San Demetrio ne' Vestini), Nicola Ferrigni (sociologo, ricercatore Eurispes di Roma), Mahmoud Srour detto Mimmo (ingegnere ed ex assessore regionale nella giunta Del Turco - centro sinistra - ed ex assessore provinciale nella giunta Del Corvo - centrodestra). L'ipotesi di tentata truffa è stata contestata soltanto ai primi quattro. L'ordinanza di custodia cautelare è composta da 150 pagine gran parte delle quali dedicate alle intercettazioni telefoniche.

Subito gli interrogatori di garanzia. In mattinata ci sono state perquisizioni a Roma e nel Comune di San Demetrio ne’ Vestini. E già nel pomeriggio sono cominciati gli interrogatori di garanzia dei due finiti ai domiciliari. Il primo ad essere ascoltato è stato Fabrizio Traversi. “Sono pacatamente sereno”, ha detto prima di entrare a Palazzo di giustizia. L’interrogatorio è durato circa 30 minuti ma, uscendo dal tribunale, il suo avvocato ha dichiarato che Traversi si è avvalso della facoltà di non rispondere. Ora è in corso l’interrogatorio di Gianfranco Cavaliere.

La fondazione della curia. Non c'è pace per il pio sodalizio dal quale si sono dimessi, come promesso, anche i vescovi Giuseppe Molinari e Giovanni D'Ercole. La fondazione con prelati e ingegneri, medici e manager, architetti e avvocati è nata per intercettare i fondi del sociale (12 milioni) del sottosegretario Giovanardi. Fondi desiderati da più parti, aspetto, questo, che ha interessato anche la Procura della Repubblica.

I fondi di Giovanardi. I fondi per il sociale, circa 12 milioni, sono stati denominati fondi Giovanardi. Questo perché nelle settimane successive al tragico sisma del 6 aprile 2009 il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Carlo Giovanardi ha destinato questa somma per progetti sul sociale che in realtà non sono ancora partiti. Il contributo è stato assegnato al comune dell'Aquila che poi è stato accusato di essere in forte ritardo sull'utilizzo. Il centrodestra soprattutto con il leader dell'Mpa, Giorgio De Matteis, vice presidente del Consiglio regionale, ha accusato il sindaco, Massimo Cialente, di non voler attivare le procedure, con quest'ultimo che a più riprese ha replicato che i fondi non erano stati inviati. Alla polemica ha partecipato anche lo stesso sottosegretario Giovanardi che è stato più volte all'Aquila il quale ha sempre ribadito che i fondi erano stati assegnati regolarmente. Alla fine i contributi sono passati sotto la gestione del commissario per la Ricostruzione, Gianni Chiiodi, su decisione dello stesso Giovanardi. Gli uffici del commissario hanno predisposto i bandi.

Tutto parte da Cialente. Le indagini, partite nel 2010, si riferiscono al periodo in cui infuriavano le polemiche, quando secondo l'accusa i due avrebbero messo in atto il tentativo di truffa. All'epoca il sindaco Massimo Cialente venne ascoltato dalla polizia giudiziaria della Procura aquilana come persona informata dei fatti. Al primo cittadino vennero sottoposti comunicati stampa in cui Cialente replicando duramente a Giovanardi (era nata una polemica estiva sull'utilizzo dei fondi) faceva delle affermazioni che hanno messo la pulce all'orecchio agli investigatori. Al sindaco è stata chiesta conferma se quelle dichiarazioni fossero proprio le sue. In particolare l'attenzione si è soffermata su un comunicato stampa dell'8 luglio del 2010 in cui Cialente sull'utilizzo di quei 12 milioni fra l'altro affermava: «Il Comune dell'Aquila aveva presentato due progetti. Il primo, per complessivi 3 milioni e mezzo di euro, è stato approvato e riguardava la ristrutturazione del Centro servizi anziani del Comune (progetto che è andato avanti ed è stato presentato ufficialmente ieri, ndr). Il secondo progetto per 9 milioni di euro, riguardava la ristrutturazione di un immobile comunale situato nel centro storico. Quest'ultimo è stato messo da parte per finanziare altri progetti presentati da Comuni limitrofi e da una fondazione religiosa, progetti che, come poi hanno ammesso con un certo imbarazzo gli stessi funzionari del Ministero delle politiche familiari, sono stati bocciati perchè non conformi alla normativa che disciplina la materia».

Le dimissioni dei vescovi e gli arresti. Da qui l’inchiesta, cui seguono le dimissioni di arcivescovo e vescovo ausiliario dell’Aquila e ora i domiciliari per due uomini chiave della Fondazione. Per realizzare il tentativo di truffa, ha spiegato il procuratore capo Alfredo Rossini, si è visto il coinvolgimento di numerosi soggetti istituzionali ingannati o inconsapevolmente strumentalizzati da Traversi e Cavaliere. I due avevano costituto una serie di onlus collegate tra loro, con la costituzione della fondazione finalizzata all'acquisizione dei fondi. Le indagini - fanno sapere gli inquirenti - proseguiranno per l'accertamento dei fatti contestati e sull'esistenza di altre ipotesi di reato.
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