Slitta la scelta del vescovo Ipotesi Terni per D’Ercole

Il dossier all’attenzione del Papa, al vaglio la candidatura di un outsider l’insediamento potrebbe avvenire dopo l’elezione del nuovo pontefice

L’AQUILA. Via D’Ercole, trasferito a Terni. Questa l’ultima ipotesi di quella che lo stesso arcivescovo Giuseppe Molinari definisce «una telenovela». Già, una nomina attesa dall’11 gennaio scorso – da quando, cioè, Molinari ha compiuto i 75 anni di età e dunque, per il Codice di diritto canonico, ha dovuto presentare la rinuncia al governo pastorale, quindi le dimissioni – e che invece è rimasta impantanata in mezzo alle problematiche ben più grandi e gravose della Chiesa universale dopo le dimissioni di Papa Benedetto XVI.

VIAGGI E MIRAGGI. Tra un viaggio a Roma e l’altro, spunta fuori un’indiscrezione da fonti curiali, rilanciata ieri dal quotidiano La Stampa di Torino, secondo la quale è imminente la nomina del vescovo ausiliare dell’Aquila monsignor Giovanni D’Ercole a vescovo di Terni-Narni-Amelia, diocesi lasciata da monsignor Vincenzo Paglia nominato presidente del Pontificio consiglio per la Famiglia. Un trasferimento, nel più classico dei «promoveatur ut amoveatur» (sia promosso affinché sia rimosso) che sarebbe sponsorizzato da due pezzi da novanta della Curia, vale a dire il Decano del collegio cardinalizio Angelo Sodano e il cardinale polacco Stanislaw Dziwisz, già segretario particolare di Giovanni Paolo II.

I NUOVI SCENARI. Con la nomina di D’Ercole a Terni le conseguenze immediate per l’arcidiocesi aquilana da anni in cerca di un po’ di pace sarebbero due. La prima è una proroga dell’interregno di Molinari e la seconda è l’ascesa di un outsider per la sua successione. Una scelta che appare difficile proprio alla luce del fatto che il caso-L’Aquila è ben noto in Vaticano. Tra l’altro, dopo il terremoto la città è entrata sotto i riflettori del mondo. E anche se in questo periodo di fine impero di Ratzinge r c’è qualcuno che approfitta da un lato per mettere la colla sulle poltrone e dall’altro per accaparrarsene altre acchiappando incarichi a destra e a sinistra, la nomina di un arcivescovo per questa sede metropolitana non può ammettere ulteriori errori.

I TEMPI. Anche se alla Terza loggia del palazzo apostolico ci stanno pensando su da qualche tempo, la scelta del successore di Molinari potrebbe slittare ulteriormente. Tutto è rinviato a domani. Anche perché, se D’Ercole andrà a coprire la casella-Terni, per L’Aquila si aprirebbero altri scenari. In caso contrario l’ausiliare potrebbe restare. E a quel punto la nomina del successore di Molinari sarebbe firmata dal successore di Benedetto XVI.

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