Sottoservizi in centro, via libera dal Tar

I giudici bocciano la richiesta di bloccare l’affidamento dei lavori: «Prevale l’interesse alla definizione dell’opera»

L’AQUILA. Il Tar dell’Aquila ha depositato l’ordinanza nella quale concede il via libera ai lavori per i sottoservizi (acque bianche e nere; metano; fibra ottica, rete elettrica e telefonica) in centro storico, un appalto da 27 milioni. Si tratta di un’opera che riguarda l’asse centrale, corso Vittorio Emanuele-corso Federico II, oltre alla zona intorno alla basilica di San Bernardino e il quartiere di Santa Maria di Farfa. I giudici, pertanto, hanno respinto il ricorso cautelare contro l’affidamento dei lavori all’associazione temporanea d’impresa formata da Taddei spa, Edilfrair spa (entrambe aquilane) e Acmar di Ravenna. Il ricorso era stato presentato da Alma Cis srl dell’imprenditore abruzzese Enrico Marramiero. «Considerato che nella ponderazione dei delicati interessi in gioco», si legge nella motivazione, «prevale nella presente fase di cautela quello connesso al celere espletamento di lavori (sottoservizi) del tutto pregiudiziali per la ricostruzione dell’Aquila, fermo restando che la priorità di tale interesse pubblico non esonera la stazione appaltante, prima di dare avvio alla fase esecutiva, da uno scupoloso vaglio di attendibilità tecnica dell’intera procedura di gara espletata (con specifico riguardo alle censure principali e incidentali dedotte in causa): tenendo conto di un quadro sintomatico non rassicurante già accennato da questo Tar con ordinanza istruttoria 1077/2013, all’interno di un appalto la cui conduzione inadeguata finirebbe per determinare un gravissimo vulnus alle attese della collettività locale, oltre che ai legittimi interessi delle parti in contesa, si respinge l’istanza cautelare».

Il provvedimento è firmato dai giudici Paolo Passoni, Alberto Tramaglini e Maria Abbruzzese. Fin qui la decisione dei magistrati che comunque non è definitiva. L’ordinanza è stata accolta con favore da Americo Di Benedetto, presidente della Gran Sasso Acqua spa, il quale ha affermato quanto fosse importante far procedere i lavori senza interruzione. Le opere, più in particolare, sono finalizzate «alla realizzazione di nuovi sottoservizi in sostituzione di quelli danneggiati dal terremoto e a rendere più funzionali quelli non danneggiati in accordo con il progetto preliminare di gara», come si legge nell’avviso di aggiudicazione pubblicato sulla Gazzetta ufficiale.

Si tratta di opere molto complesse da realizzarsi attraverso un’attenta pianificazione del mega-cantiere e che dovrebbero durare 18 mesi per quanto riguarda il primo lotto.

Resta ancora da definire la gara per il secondo lotto che riguarda l’altra parte del centro storico e le frazioni visto che il mega appalto, complessivamente, arriva a 80 milioni di euro che sono stati messi a disposizione dal Cipe. Se tutto andrà per il verso giusto, in poco più di due anni e mezzo la città potrà avere nuove reti che saranno telecontrollate.

Più in là, ma i tempi non sono al momento conosciuti, i giudici si pronunceranno nel merito di questa importante controversia giudiziaria.

Nel corso del procedimento la ditta ricorrente è patrocinata dagli avvocati Giulio Cerceo e Pierluigi Marramiero, la Gran Sasso Acqua è stata rappresentata dagli avvocati Domenico Galli e Domenico Gentile, mentre le aziende resistenti sono assistite dall’avvocato Roberto Colagrande del Foro dell’Aquila.

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