I FATTI RISALGONO AL 2011

Stalking, condannato poliziotto

I giudici di appello hanno aumentato la pena a due anni e 10 mesi

L’AQUILA. Due anni e dieci mesi di reclusione sono stati inflitti dai giudici di appello a Marco Scimia, poliziotto aquilano, ora trasferito a Roma, accusato di atti persecutori nei riguardi di una donna, ovvero stalking, e lesioni.

I fatti risalgono al 2011 e la condanna in primo grado a due anni e sei mesi di carcere, ci fu a fine marzo dello scorso anno. Inizialmente il capo di imputazione era più pesante visto che erano stati contestati anche i reati di lesioni e violenza sessuale.

Questo ultimo reato è caduto subito, visto che anche i giudici di primo grado lo hanno ritenuto insussistente. Tuttavia nell’udienza in appello, la pena è stata aumentata visto che sono restate in piedi le accuse di lesioni e soprattutto di stalking. Il collegio ha potuto aumentare la pena, sia pure di poco rispetto al primo grado, in quanto anche la Procura aveva fatto ricorso contro la condanna iniziale ritenuta troppo mite. La donna vittima delle persecuzioni inizialmente scelse di nascondere le aggressioni subite ma poi decise di raccontare tutto ai genitori. Nel corso del giudizio la parte civile è stata rappresentata dall’avvocato Paolo Vecchioli.

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