Stangata bollette, Comune sotto scorta

Riunioni a raffica con forze dell’ordine all’esterno degli uffici. Su tassa rifiuti e cartelle Piano Case la confusione è totale

L’AQUILA. Giornata di riunioni in Comune, quella di ieri, per cercare soluzioni alle due “bombe “ sociali che si sono abbattute sulla città sotto forma di bollette Tarsu (tassa rifiuti) e bollette per i consumi nel Progetto Case. Riunioni da cui non sono sembrate emergere soluzioni se non quella classica di prendere tempo fidando nello sfinimento degli utenti. La prima riunione si è svolta ieri mattina e così la racconta il consigliere comunale Roberto Tinari: «In Comune, alla presenza dell’assessore alle Finanze, si è tenuta una riunione per discutere sulla vicenda delle bollette inviate agli assegnatari di alloggi del Progetto Case o Map. Ancora una volta sono emerse risposte del tutto inadeguate e senza senso. Chi parla di “temporeggiamenti” non ha ancora capito che gestisce un’amministrazione pubblica che evidentemente non è in grado di mandare avanti. Il sindaco e i suoi collaboratori devono dimettersi al più presto! Gli aquilani non si vogliono tirar fuori dalle loro responsabilità anzi, vogliono pagare il giusto e pretendono chiarezza e trasparenza. Non si hanno i dettagli delle bollette ed è impossibile pagare senza capire i conteggi. Le bollette vanno regolate in base al consumo effettivo, non può essere pagato un forfettario senza nessuna base certa. Sarebbe una sofferenza inutile per tutti i cittadini che hanno la sola pretesa di sapere cosa si paga. La lettura forfettaria è solo fino al 2010, si può risalire benissimo ai consumi effettivi del 2011 e del 2012 andando incontro a quanti aquilani onesti e in difficoltà, hanno usufruito degli alloggi per bisogno effettivo». Nel pomeriggio invece si è riunita la prima commissione sulla questione delle bollette Tarsu relative al 2009-2010 che molti cittadini dovrebbero pagare senza usufruire dello sconto del 60 per cento come stabilisce la legge. La conclusione del dibattito, che è avvenuto con all’esterno un presidio di forze dell’ordine, è che ci sarà un ennesimo viaggio della speranza a Roma non si sa bene a far che.

La riunione sulla Tarsu è stata chiesta dal consigliere di Appello per L’Aquila Ettore Di Cesare con due obiettivi: ristabilire l’equità tra i cittadini definendo con chiarezza le responsabilità di quanto accaduto. La soluzione a ben guardare c’è ma la strada è tortuosa: «Solo gli uffici che hanno emesso il provvedimento possono trovare una soluzione», spiega in un primo momento l’assessore al bilancio Lelio De Santis, «non spetta a me. Il segretario comunale ha già inviato ai dirigenti una nota nella quale li invita a sospendere il provvedimento». Ed è il dirigente Fiore Mancini a rispondere: «Il nostro provvedimento è nato sulla scorta della delibera di giunta 367 del 2012, nella quale si individua quali sono i ruoli che vanno riscossi con l’abbattimento del 60% e quali no, e solo la giunta può modificare il provvedimento».

La confusione continua.

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