Stili di vita errati, a rischio diabete un aquilano su tre

Controlli in ospedale su un campione di 350 pazienti spuntano anche soggetti tra i 20 e i 30 anni

L’AQUILA. Gli aquilani fanno poco movimento e mangiano troppo e male. È quanto emerso nella due giorni dedicata alla prevenzione che si è tenuta nell’unità operativa di Diabetologia del «San Salvatore» dove sono stati allestiti due presìdi per sensibilizzare i cittadini. Secondo i dati emersi, 122 aquilani su 350 sono a rischio diabete nei prossimi 10 anni. Quattro, invece, hanno il diabete e non lo sanno.

Il direttore del servizio Diabetologia dell’ospedale, dottoressa Rossella Iannarelli, invita a «correggere gli stili di vita e controllarsi periodicamente dai 45 anni». I dati scaturiti da controlli e test sviluppati in occasione della giornata mondiale della prevenzione sono definiti «significativi» dagli addetti del reparto di Diabetologia. L’iniziativa è stata attuata in collaborazione con l'Associazione di pazienti «ADAq» e con i volontari del Comitato locale della Croce Rossa. Nel capoluogo regionale, per l’occasione, sono stati allestiti 2 punti - informazione, prevenzione e screening: uno a Piazza Duomo e l’altro in uno dei più popolosi insediamenti post-sismici, Paganica 2.

In Abruzzo analoghe iniziative si sono svolte in 24 piazze. Il personale dell’Asl e i volontari hanno distribuito questionari, misurato i valori della glicemia e dato spiegazioni alla popolazione. I controlli hanno riguardato tutte le età. Tra le 350 persone affluite ai due punti «antidiabete», c’erano, tra gli altri, soggetti tra i 20 e i 30 anni, tra 50 e i 65 e, infine, Over 70 (fascia 75-85 anni). Nel 35% del campione è stato rilevato, a seguito delle informazioni sulla condotta di vita delle persone (acquisite tramite le risposte date alle domande contenute nei questionari distribuiti da Diabetologia) un rischio di ammalarsi di diabete mellito tipo 2 (la forma più diffusa) entro i prossimi 10 anni.

I soggetti a rischio, sondati attraverso le domande predisposte dagli operatori sanitari Asl, sono stati invitati a recarsi al reparto di Diabetologia dell’ospedale per maggiori accertamenti, in modo da fare prevenzione e correggere gli stili di vita errati. Trenta minuti al giorno a piedi, meno chili e regole a tavola. «È necessaria», dice la dottoressa Iannarelli, «un’informazione convincente sulle necessità di camminare almeno 30 minuti al giorno, a passo sostenuto, perdere peso o mantenere il peso normale, specie se si è a rischio. In 4 soggetti, sottoposti invece alle analisi della glicemia nei due presìdi Asl, è stato riscontrato che la malattia è già in corso senza che queste persone lo sappiano. «Infatti, nella sua fase iniziale», aggiunge la Iannarelli, «il diabete non dà sintomi e quindi passa “inosservato”. Di qui l’importanza di controllare periodicamente la glicemia, in particolare dopo i 45 anni. Nelle persone, trovate coi valori di glicemia alti vanno messe subito in atto misure correttive».

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